Alcune notizie disordinate e frammentarie... per non dimenticare questa nuova ferita nel cuore dell'Italia!
Da un post del 30 ottobre 2016 dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia:
‘Oggi, 30 ottobre alle 07:40 ora italiana, un terremoto di magnitudo M 6.5 è stato localizzato nella zona al confine tra Marche e Umbria. L’epicentro di questo terremoto è ubicato tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno, a 7 km da Castelsantangelo Sul Nera, 5 km da Norcia e 17 km da Arquata del Tronto.
Il valore della magnitudo calcolata inizialmente in 6.1 e poi in 6.5 è ancora suscettibile di modifica.’
Alcune informazioni alla spicciolata da www.repubblica.it e da RAI NEWS 24 - 30 ottobre 2016
PRECI: diversi i crolli nella zona di Preci dove il sindaco Pietro Bellini sta verificando le condizioni della popolazione.
NORCIA: drammatiche notizie stanno giungendo da Norcia alla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
Crollata la bellissima chiesa dedicata a San Benedetto.
CASTELLUCCIO DI NORCIA: la parte alta della frazione di Castelluccio sembra abbia subito danni gravissimi.
Da www.repubblica.it: uno dei pochi abitanti che è riuscito a verificare la situazione sul posto, informa che la situazione è drammatica. La località è di fatto isolata: ‘Abbiamo allertato i soccorsi e stiamo aspettando – racconta Augusto Coccia…’
Castelluccio è stata raggiunta dalla Protezione Civile ma ci sono oggettive, notevolissime difficoltà lungo tutti gli assi viari.
PROTEZIONE CIVILE: al momento giungono indicazioni di nessuna vittima, decine di feriti (forse una ventina) di cui uno/due più gravi. Situazione da monitorare per capire esatta entità dei danni anche alle persone. I feriti vengono portati via con gli elicotteri per ovviare ai tantissimi problemi di viabilità
PROTEZIONE CIVILE: problemi per energia elettrica e acqua potabile in alcuni degli abitati colpiti dal violento sisma del 30 ottobre 2016
Alcuni dei terremoti più forti degli ultimi 40-50 anni
Un elenco, purtroppo non esaustivo, che ci dice semplicemente quanto sia fragile il nostro Belpaese!
Un invito a prendere coscienza di questa nostra fragilità, geologica, idrogeologica e non solo…
NOTA BENE: dati di puro riferimento e non esaustivi
- Belice – 1968, magnitudo 6.1 della scala Richter [I morti accertati ufficialmente variano: secondo alcune fonti furono complessivamente 231 e i feriti oltre 600, pochi rispetto ai danni perché molti abitanti avevano trascorso la notte all’aperto. Secondo altre le vittime furono 296. Altri scrivono addirittura di 370 morti, circa 1000 feriti e 70.000 sfollati circa… per saperne di più e conoscere le fonti clicca QUI]
- Friuli – 6 maggio 1976, magnitudo 6.4 della scala Richter, 15 settembre 1976, magnitudo 5.9 della scala Richter [ 990 morti e 100 mila sfollati]
- Golfo di Patti (Sicilia) – 15 aprile 1978, magnitudo 6.1 della scala Richter
- Valnerina (Umbria) – 19 settembre 1979, magnitudo 5.9 della scala Richter
- Irpinia – 1980, magnitudo 6.9 della scala Richter [280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti]
- Umbria e Marche – 1997 (sequenza sismica dal 26 settembre 1997 ad aprile 1998), magnitudo 6.0 della scala Richter [11 vittime]
- Provincia di Campobasso tra i comuni di San Giuliano di Puglia, Colletorto, Bonefro, Castellino del Biferno e Provvidenti – 2002 (31 ottobre), magnitudo 6.0 gradi della scala Richter [provocò il crollo di una scuola elementare a San Giuliano di Puglia ove morirono 27 bambini e una maestra]
- L’Aquila – 2009, magnitudo 5.8 della scala Richter (scossa principale) [309 morti, quasi 2.000 feriti, 65 mila sfollati e 1.700 monumenti danneggiati]
- Emilia (Pianura Padana emiliana) – 2012, magnitudo 5.8 (seguita il 31 maggio 2012 alle 16.58 da altro terremoto di magnitudo 4,0) [27 vittime]
- Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto… (e poi vari centri appenninici tra Marche, Umbria, Lazio) – 24 agosto 2016 ore 03:36:32 (UTC +02:00) ora italiana, magnitudo 6.0 [quasi 300 morti, tantissimi feriti, sfollati…]
- Provincia di Macerata (area monti Sibillini, al confine tra Marche e Umbria, tra Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera) – 26 ottobre 2016 ore 21.18, magnitudo 5.9 della scala Richter
- Norcia, Preci, tanti altri centri al confine tra Umbria e Marche (sentita bene in tutta Italia, qualche danno anche a Roma) – 30 ottobre 2016 magnitudo, 6.5 della scala Richter (scossa principale) [una ventina di feriti]
Notevoli i problemi alla viabilità per Norcia, Visso, Preci e le altre aree già colpite da questa ‘crisi sismica’ iniziata a fine agosto, dalla strada Salaria in primis (bloccata in più punti). La protezione civile raccomanda di non andare verso le zone interessate dal sisma per aiutare le azioni di soccorso (salvo gravi e non rinviabili problemi, per i quali è bene contattare la protezione civile al fine di avere tutte le indicazioni necessarie per evitare/ridurre al minimo i problemi a se stessi e agli altri).
GEOLOGIA
Oggi, 30 ottobre 2016, a seguito del sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter sono comparse nuove profonde spaccature nell’area dei monti Sibillini, ove è delineata la grande faglia del monte Vettore (struttura già conosciuta e studiata, da anni, dai geologi umbri e non solo):
- sul monte Porche, con sviluppo verso il monte Vettore
- sul monte Redentore (nelle immediate vicinanze del monte Vettore)
Nelle 10 ore successive al momento della scossa principale (magnitudo 6.5 M) oltre 200 scosse di questa sequenza sismica; oltre 2000 dal 26 agosto.
INGV – Alessandro Amato indica che ci sarà sicuramente una lunga e importante sequenza di aftershock.
Forse si tratta di una unica sequenza sismica iniziata a il 26 agosto 2016 e che ha messo in moto un sistema di faglie continue (forse con una specie di effetto domino) che si riferiscono alla stessa frattura della crosta terrestre.
Comunicato stampa INGV 30 ottobre 2016
Dopo l’evento di questa mattina, 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5 sono stati localizzati circa 200 eventi sismici nella zona al confine tra Marche e Umbria. L’area interessata dalle repliche (aftershocks) del terremoto di questa mattina comprende un settore che si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende quindi la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale della struttura attivata il 26 ottobre. Alle ore 16:00 sono più di 118 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 15 i terremoti di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati la Rete Sismica Nazionale dell’INGV dopo il forte terremoto di stamattina.
Fino a questo momento il terremoto di questa mattina risulta l’evento più forte della sequenza iniziata con il terremoto del 24 agosto di magnitudo 6.0.
La faglia responsabile
Il meccanismo focale del terremoto di questa mattina è del tutto simile a quelli dei terremoti precedenti della sequenza, mostrando delle faglie orientate in senso SSE-NNO. L’analisi delle repliche e dei dati geologici e geodetici permetterà di risolvere l’ambiguità tra i piani e capire in che rapporto sta questo evento con quelli precedenti…
Clicca qui per leggere tutto il COMUNICATO STAMPA INGV 30 OTTOBRE 2016
L’intersezione del piano di rottura con la superficie si colloca in corrispondenza della zona del sistema di faglia del Monte Vettore-Monte Bove che viene ragionevolmente indicato come il sistema responsabile di quest’ultima sequenza sismica – dati INGV (ISTITUTO NAZIONALE GEOFISICA E VULCANOLOGIA)
Aggiornamento 1-3 novembre 2016
INGV
La deformazione causata dall’insieme dei terremoti avviatosi con la scossa di Amatrice e proseguito con quella di magnitudo 6.5, si estende sicuramente per un’area di circa 130 kmq con uno spostamento massimo di almeno 70 cm, localizzato nei pressi di Castelluccio di Norcia.
Ben 1100 gli eventi sismici di magnitudo superiore a 3, di cui ben 15 di magnitudo tra 4 e 5 della scala Richter, localizzati nelle province di Macerata e Perugia dopo la scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre 2016 sino alle ore 11.00 del 1 novembre 2016.
‘Le scarpate di faglia del 30 ottobre (vedi porzione del sistema di faglia evidenziato in mappa in rosa) sono molto evidenti e appaiono come un gradino nella topografia di entità variabile tra 20 e 70 cm, la loro localizzazione lungo la faglia geologica, unitamente alla loro geometria ed entità della deformazione sono del tutto consistenti con il movimento avvenuto in profondità che ha raggiunto picchi superiori a 2 m che hanno prodotto il ribassamento del settore occidentale rispetto a quello orientale. Ribassamenti simili sono stati misurati anche elaborando i dati satellitari e tutte insieme queste osservazioni, effettuate sulla superficie terrestre, ci consentono di comprendere cosa è avvenuto in profondità e quindi di caratterizzare il terremoto e la sua faglia sismogenetica’.