Aristolochia

409 307 Ambiente e Biodiversità
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Nome comune: aristolochia, erba astrologa
Specie: Aristolochia rotunda L., Aristolochia rotunda L. subsp. rotunda
Famiglia: ARISTOLOCHIACEAE

Questa aristolochia è una pianta perenne, alta fino a 60 cm circa. Fiorisce da maggio a giugno, si trova nei boschi cedui e ai margini dei sentieri, sino alla quota di m 800 s.l.m.

  • I fiori sono solitari, portati all’ascella delle foglie. La corolla è a un lobo, ha quindi un piano di simmetria unico, con il tubo di colore giallo-verdastro e il lembo, linguiforme, con punta smussata, di colore porporino-marrone scuro. Può ricordare nella forma una trombetta.
  • Le foglie sono alterne, cuoriformi, più o meno sessili, con i lobi inferiori arrotondati che quasi abbracciano il fusto. Hanno le venature della pagina superiore infossate.
  • Il frutto è globulare, con diametro di 1, 2 cm.
  • I fusti sono eretti, glabri, a volte ramificati.
  • La radice è un grosso tubero, praticamente sferico.

La specie rotunda  e la relativa subspecie nominale  sono entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (in pratica coincidente con l’areale della vite); nonché entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato a quello dell’olivo).

Nome comune: aristolochia clematide
Specie: Aristolochia clematitis L.
Famiglia: ARISTOLOCHIACEAE

È una pianta erbacea, perenne, dall’odore sgradevole. Fiorisce da aprile a giugno negli incolti, tra le vigne e ai margini dei fossi, praticamente dal livello del mare sino a m 800 s.l.m.

  • I fiori sono tubulari, di colore giallo-verdastro, progressivamente penduli, riuniti in fascetti fino a 6 elementi; sono portati all’ascella delle foglie.
  • Le foglie sono verdi, grandi, picciolate, di forma cordato-romboidale con bordi irregolari.
  • I frutti sono ovoidali, a maturità penduli (come qualcuno ha suggerito, sembrano quasi delle provole appese), di circa 3 cm di diametro.
  • I fusti sono eretti, semplici o ramificati, talora sinuosi, legnosi alla base.
  • La radice è rizomatosa.

Nome comune: aristolochia gialla
Specie: Aristolochia lutea Desf.
Famiglia: ARISTOLOCHIACEAE

Tra i caratteri distintivi:

  • foglia con picciolo più lungo del peduncolo fiorale
Tossicità

Non abbiamo trovato indicazioni precise relative ai caratteri di tossicità della Aristolochia rotunda, mentre sono noti dati sulla Aristolochia clematitis.
Giovanni Negri, tuttavia, nel suo Erbario figurato evidenzia che da un punto di vista erboristico tutte le aristolochiacee debbono essere trattate sempre con estrema cautela “data la generale e notevole velenosità di tutte le specie di questo genere”.
Nell’ Atlante delle piante medicinali [I. e P. Schonfelder, 1989] leggiamo che “[…] droghe e preparati con aristolochia o con acido di aristolochia, sono stati ritirati dal commercio nel 1981 a causa di sospetta cancerosità”.
Oggi tutte le specie del genere sono considerate altamente velenose, perché contenenti un alcaloide tossico (aristolochina) e sostanze sospette di cancerosità [Agradi, Redondi, Botti Conoscere le piante medicinali, 2005].

Ne è assolutamente vietato l’uso empirico.

Curiosità

Il nome generico sembra derivi dal greco antico ed abbia il significato di “ottimo parto”, richiamando in tal modo le proprietà medicinali anticamente riconosciute a questo genere.

Il nome specifico dello strallogi, clematitis, significa “sarmentoso”, e fa riferimento al fusto flessuoso della pianta

La particolare struttura delle aristolochiacee ci indica l’adattamento di queste piante a essere impollinate dagli insetti con un meccanismo simile a quello messo in atto dagli Arum. Innanzitutto annotiamo che in questo genere la maturazione del pistillo avviene qualche giorno prima di quella degli stami, così il fiore può essere considerato inizialmente femminile e successivamente maschile [G. Dalla Fior La Nostra Flora, 1926]. Gli insetti, attirati dall’odore non proprio gradevole della pianta, penetrano nel fiore, il cui corridoio di accesso, tubuliforme, è irto di peli piuttosto rigidi e diretti verso il basso. Per questo, zanzare, moscerini, e altri insetti, scivolano facilmente nel “tubo”, ma non riescono poi a risalirlo. Sono quindi “costretti” a lasciare il polline di cui sono carichi, per cercare più facilmente una via di fuga. Avviene così la fecondazione… del fiore femminile, al termine della quale i peli presenti all’ingresso del “tubo” avvizziscono. Nel frattempo, tuttavia, le antere (fiore maschile) si aprono, liberando il polline che può ricoprire, ancora una volta, l’insetto. Ora però la via è aperta e l’insetto, finalmente libero, può uscire e involarsi verso altri fiori, continuando, così, la sua opera.

La conformazione particolarissima del fiore ha sollecitato la fantasia popolare da cui deriva, per motivi legati a superstizioni varie, il nome volgare di erba astrologa.

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Aristolochia rotunda

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Aristolochia rotunda
Aristolochia rotunda
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Magnoliidi
OrdinePiperales
FamigliaAristolochiaceae
GenereAristolochia
SpecieA. rotunda
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseMagnoliidae
OrdineAristolochiales
FamigliaAristolochiaceae
Sottofamiglia
GenereAristolochia
SpecieA. rotunda
Nomenclatura binomiale
Aristolochia rotunda
L.
Nomi comuni

strallogi, erba astrologa, erba astragola

L'aristolochia rotonda (Aristolochia rotunda L., 1753) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia Aristolochiaceae[1].

Descrizione

Dettaglio di un fiore di Aristolochia rotunda.

È un'erbacea perenne dal fusto semplice o ramificato alla base che può raggiungere i 50 cm di altezza circa. Le foglie amplessicauli, di forma ovata-orbicolare e larghe circa 5 cm, presentano un picciolo non più lungo di 5 mm e una base profondamente cordata. I fiori sono tubulosi, lunghi circa 5 cm, di colore bruno-porpora. I frutti hanno una forma a palloncino lungo circa 1–2 cm. I semi sono triangolari e piatti. Il periodo di fioritura va da aprile a giugno.

Uso abortivo

Dal Cinquecento fino al Settecento fu forse il più diffuso abortivo in Europa [2]. Inserita nell'utero provocava il distacco della placenta e del feto[3].

Distribuzione e habitat

È diffusa in tutta l'Europa meridionale.[1] In Italia è piuttosto comune nelle regioni del centro-sud, mentre è più rara al nord. È comune in campi incolti, prati e boscaglie.

Note

  1. ^ a b (EN) Aristolochia rotunda, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7/2/2020.
  2. ^ L'aborto nell'Italia moderna, John Christopoulos, Viella, 2024, p.80
  3. ^ Commentarii in sex libros Pedaci Dioscoridis Anazarbei de medica materia, Pietro Andrea Mattioli, 1565, liber III, p. 647

Bibliografia

  • Flora mediterranea - Conoscere, riconoscere e osservare tutte le piante mediterranee più diffuse, ed. DeAgostini, ISBN 88-415-8890-X

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    Aristolochia clematitis

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    Aristolochia clematite
    Aristolochia clematitis
    Classificazione APG IV
    DominioEukaryota
    RegnoPlantae
    (clade)Angiosperme
    (clade)Mesangiosperme
    (clade)Magnoliidi
    OrdinePiperales
    FamigliaAristolochiaceae
    GenereAristolochia
    SpecieA. clematitis
    Classificazione Cronquist
    DominioEukaryota
    RegnoPlantae
    SottoregnoTracheobionta
    SuperdivisioneSpermatophyta
    DivisioneMagnoliophyta
    ClasseMagnoliopsida
    SottoclasseMagnoliidae
    OrdineAristolochiales
    FamigliaAristolochiaceae
    Sottofamiglia
    GenereAristolochia
    SpecieA. clematitis
    Nomenclatura binomiale
    Aristolochia clematitis
    L.
    Nomi comuni

    Erba astrologa; Stralogi

    Aristolochia clematitis

    L'aristolochia clematite (Aristolochia clematitis L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia Aristolochiaceae[1], famiglia caratterizzata da tipici fiori tubolari che, al momento della fioritura, emettono uno sgradevole odore di carne putrefatta che serve a richiamare gli insetti pronubi per l'impollinazione.

    Etimologia

    Aristolochia dal greco àristos (ottimo) e locheia (parto), per la credenza popolare secondo cui tali piante facilitano il parto.

    Descrizione

    Pianta perenne, alta fino a 60 cm; fusto eretto, flessuoso, semplice o ramificato alla base, erbaceo; foglie a disposizione alterna, con lamina ovata-arrotondata cuoriformi alla base, profondamente cordata, con apice ottuso; fiori piccoli muniti di un corto peduncolo, riuniti in fascetti di 2-6 all'ascelle delle foglie, con perigonio giallastro, ventricoso alla base, poi tuboloso, con l'aspetto di un lungo imbutino rigonfio alla base, ristretto in alto e terminante con un lembo espanso; corolla mancante; frutto globoso del tipo capsula. Immerse nell'acqua. le foglie verdi assumono immediatamente una colorazione argento, a causa di milioni di bollicine d'aria che si formano sulla superficie e che riflettono la luce del sole.

    Distribuzione e habitat

    Pianta poco comune, fiorisce da aprile a maggio nei boschi di latifoglie, nelle siepi ombrose e nei luoghi incolti fino a 1100 m.

    Usi

    Nell'antichità Aristolochia clematitis era impiegata per la sua azione stimolante per accelerare il parto e alleviarne i postumi e per le proprietà astringenti, diuretiche ed emmenagoghe.
    La radice veniva utilizzata solo se essiccata, perché fresca risultava tossica.

    Avvertenze mediche

    La pianta contiene (AA), una classe di sostanze che possono provocare difetti genetici e tumori [2]: l'uso in alcune aree dei Balcani (Bosnia, Bulgaria, Croazia, Romania e Serbia) di mescolare i suoi semi con la farina per fare il pane potrebbe essere all'origine della Nefropatia endemica balcanica [3] [4] [5].

    Note

    Bibliografia

    • Giovanni Galetti, Abruzzo in fiore, Edizioni Menabò - Cooperativa Majambiente, 2008.
    • Gualtiero Simonetti; Marta Watschinger, Guida al riconoscimenti delle erbe di prati e campi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1986, ISBN 88-04-25812-8.

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      Aristolochia lutea

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      Aristolochia gialla
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      Aristolochia lutea
      Desf.
      Nomi comuni

      aristolochia gialla

      Aristolochia lutea Desf. è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Aristolochiacee.[1]

      Etimologia

      Aristolochia dal greco àristos (ottimo) e locheia (parto), per la credenza popolare secondo cui tali piante facilitano il parto.

      Descrizione

      Pianta alta 10–30 cm; fusto striato, ascendente; foglie a lamina robusta con nervatura reticolata, a margine cordato-reniforme; involucro fiorale (perianzio) confluente tramite un breve picciolo sul fusto, ingrossato alla base poi fortemente allungato, di colore giallo verde chiaro, con sfumature rossastre nella parte terminale.

      Distribuzione e habitat

      La specie è diffusa in Europa meridionale e orientale e in Asia minore.[1]

      Pianta poco comune, fiorisce da aprile a maggio nei boschi fino a 800 m.

      Note

      1. ^ a b (EN) Aristolochia lutea, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7/2/2020.

      Bibliografia

      • Giovanni Galetti, Abruzzo in fiore, Edizioni Menabò - Cooperativa Majambiente, 2008.

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