SCHEDA LIPU
Allocco (Strix aluco) – Linnaeus, 1758
EURING: 07610
SPEC Category 4
BERNA allegato II
Presente tutto l’anno
Nidificante
LEGENDA
- EURING = Codice EURING
- SPEC = Species of European Conservation Concern (Tucker e Heath, 1994)
- ItRDL = Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia (Calvario, Gustin, Sarrocco, Gallo-Orsi, Bulgarini e Fraticelli che aggiorna la precedente Frugis e Schenk, 1981; Brichetti & Cambi, 1982)
- 79/409 = Direttiva CEE Uccelli Selvatici
- BERNA = Convenzione di Berna
- BONN = Convenzione di Bonn
Descrizione
L’allocco ha il mantello di colore bruno, fittamente macchiettato; ha la testa grande ed arrotondata, gli occhi neri.
Quando è posato si notano soprattutto la testa grande, con disco facciale ampio e rotondo, margini neri e sottili, e gli occhi neri.
È un rapace ad abitudini prevalentemente notturne, anche se non disdegna delle escursioni nelle ore diurne.
I movimenti dell’allocco sono molto lenti e pesanti, ma il suo volo è leggero, oscillante, mai rapido.
L’allocco si nutre quasi esclusivamente di topi, arvicole, rane ed uccelli, che cattura mentre sono addormentati; può cibarsi anche di bruchi delle sfingi e d’insetti vari.
Nidifica preferibilmente nei buchi degli alberi, purché ben riparati dalla pioggia e di facile accesso.
Si può trovare nei sotto-tetti, ma anche nei nidi abbandonati da altri uccelli, come gazze, cornacchie o altri rapaci.
All’imbrunire è facile riconoscerlo per la caratteristica sagoma e per il suo canto, stridulo e tremolante: “hoo-hu-hu-hoo-hoooooooo hu hu“.ome un Cuic-Cuic-Cuic.
Strix aluco
L'allocco comune (Strix aluco Linnaeus, 1758) è un uccello rapace della famiglia degli Strigidi.[2]
Si chiamano, nel gergo comune, allocchi anche gli altri uccelli del genere Strix.
Descrizione
Ha occhi neri, non possiede ciuffi auricolari, si mimetizza alla perfezione nel bosco che frequenta, il suo colore può sembrare la corteccia di un albero. Il piumaggio presenta colorazioni che possono essere differenti e sono denominate morfismi. Pur trattandosi della stessa specie si possono avere individui con un morfismo rosso, grigio o intermedio fra questi due colori. La taglia è di 38 cm, il peso variabile ma non supera i 600 g. Il dimorfismo sessuale è caratterizzato dalle dimensioni maggiori della femmina, caratteristica comune agli Strigidi.
Distribuzione e habitat
Diffuso in tutta Italia, tranne che nella penisola salentina, e in gran parte dell'Europa, Asia e Africa del Nord. Strettamente legato agli ambienti forestali, si adatta facilmente anche agli ambienti agricoli e antropizzati, perfino i pieni centri storici di città di grandi e piccole dimensioni. Strettamente notturno al di fuori del periodo della riproduzione, durante l'allevamento dei piccoli è attivo anche al crepuscolo o in pieno giorno. Per il riposo utilizza posatoi su conifere, alberi coperti di edera, camini e anfratti nelle cascine o nei monumenti.
Biologia
Alimentazione
Come per il gufo comune, i piccoli mammiferi sono il suo pasto preferito, in particolare i topi; si ciba, comunque, anche di piccoli uccelli tra cui civette e assioli, anfibi, rettili ed insetti.[3]
Riproduzione
Nidifica tra febbraio e maggio, in cavità naturali (principalmente alberi o nidi abbandonati) o artificiali. Può occupare volentieri anche nidi artificiali in legno o cemento. Tali casette nido vanno posizionate su alberi ad altezze superiori, in genere, ai 4 m dal suolo.
La deposizione rispetto ad altre specie di Strigiformi è anticipata e in occasioni particolari può riprodursi anche alla fine dell'inverno.
Depone mediamente 2-4 uova, ad intervalli non regolari (fa solo una covata). L'incubazione dura un mese, l'involo dei pulcini avviene dopo 5 settimane dalla schiusa. Per l'autosufficienza occorrono 4 mesi.
Voce
Tassonomia
Se ne conoscono 14 sottospecie:[2]
Conservazione
È specie protetta ai sensi della legge 157/92[4]. Non globalmente minacciata. CITES II, SPEC 4. In incremento ovunque in Europa grazie alla protezione, al rimboschimento e alle sue capacità di adattamento agli ambienti antropizzati. In Italia, l'allocco è diffuso dappertutto dalle coste marine sino a 1500-1800 m s.l.m. purché ci siano ambienti boschivi, anche degradati. Colonizza frequentemente i centri cittadini con aree monumentali e parchi (Pavia, Trento, Siena, Roma, Torino, Bergamo). Popolazione stimata in Italia: 45000-70000 coppie. Localmente molto abbondante (fino a 5,5 coppie/km², Parco di Monza, MB, Bosco della Mesola, FE). La mortalità da traffico veicolare è apparentemente minima, ma la specie è vulnerabile ai rodenticidi di nuova generazione (difenacoum, bromadiolone, brodifacoum, floucomafen).[5]
Note
- ^ (EN) BirdLife International 2016, Strix aluco, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 15 ottobre 2019.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Strigidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
- ^ Allocco, su digilander.libero.it. URL consultato il 9 dicembre 2018.
- ^ Repubblica Italiana Legge 157-92, su italcaccia.toscana.it. URL consultato il 10 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2014).
- ^ Galeotti P. 2001. Tawny owl. BWP Update Vol. 3 No. 1, 43-77.
Bibliografia
- Marco Mastrorilli, Sulle tracce dei gufi. Noctua Book, 2016. ISBN 978-88-942520-0-2.
- Marco Mastrorilli, Guida ai rapaci notturni d'Europa. Ricca editore, 2019. ISBN 978-88-6694-054-8.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni sull'allocco
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «allocco»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'allocco
- Wikispecies contiene informazioni sull'allocco
Collegamenti esterni
- Strix aluco, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
- Il canto dell'allocco, su YouTube.
- Strix aluco, su YouTube.
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