Praerycites

1024 935 Ambiente e Biodiversità
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Praerycites Venturi, 1981
Specie tipo: Praerycites seranensis Venturi, 1981
Diffusione temporale – Distribuzione stratigrafica: dal Lavinianum (Domer inferiore) all’Aalensis (Toarciano superiore); fossile guida del Toarciano medio
Etimologia del nome: da Erycites, ammonite dell’Aaleniano appenninico e tetideo, e da “prae” indicante il precursore del genere.
Il nome della specie ricorda il monte Serano

Tassonomia: Hammatoceratoidea, Hammotoceratidae, Hammatoceratinae (oppure Rarenodini)
Il taxon è molto importante perché esclusivo e tipico dell’area italiana

Descrizione

Praerycites seranensis, linea di sutura - Disegno a cura del prof. Federico Venturi

Praerycites seranensis, linea di sutura – Disegno a cura del prof. Federico Venturi

La diagnosi è basata prevalentemente sulla specie tipo, da Venturi e Ferri:

  • conchiglie di piccola e media taglia, mediamente involute
  • spira crescente rapidamente in altezza e non molto ricoprentesi (r = 1/4)
  • sezione tondeggiante ogivale e area ventrale liscia, percorsa da “carena” bassa, stretta e arrotondata
  • coste semplici nei giri interni, poi partenti da nodi ombelicali poco rilevati, terminanti allargandosi e sfumando leggermente proiettandosi
  • bordo ombelicale arrotondato
  • struttura mediamente frastagliata con lobi arborescenti
  • E meno lungo di L, che è trifido
  • U2 ben sviluppato e U3 obliquo sospensivo
  • U1 ben sviluppato e I lungo mono-bipolare (vedi figura)
  • la sella ES è poco più larga di LS1

L’esemplare tipo del genere, proveniente da Piano Pozzo (versante sud del monte Serano), è esposto nell’aula laboratorio della palazzina di Geologia, annessa al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Perugia; nella stessa teca è esposto anche il tipo di Rarenodia.

Il genere Praerycites costituisce un esempio importante per valutare l’interesse paleogeografico degli ammoniti, fossili di molluschi marini paleo e mesozoici.
Esiste una scheda dell’esemplare generopitpo e olotipo di Praerycites seranensis compilata da Venturi, nel 2004, molto dettagliata.

Rarenodia, linea di sutura - Disegno a cura del prof. Federico Venturi

Rarenodia, linea di sutura – Disegno a cura del prof. Federico Venturi

Questo genere insieme a Rarenodia (il cui esemplare tipo del genere proviene dai monti della Valnerina) rappresenta sicuramente una sottofamiglia (Rarenodini) della provincia nordafricana italiana, greca e forse turca (Venturi, 2003, 2004).
Dall’esame biostratigrafico di numerose successioni, tetidee prima e mondiali dopo, emerge che gli Hammatoceratoidea sono molto diffusi a partire dal Toarciano superiore e solamente nell’area tetidea mediterranea sono presenti già dal Toarciano inferiore.
La motivazione più plausibile è di natura paleogeografica: si considera che il nostro bacino non sia stato in comunicazione con gli altri limitrofi a causa di soglie rilevate.
Queste non avrebbero permesso il passaggio di faune marine di media profondità, ma lo avrebbero consentito a faune marine di bassa profondità, come gli Hildoceratidae.
Ciò non toglie che la spiegazione possa essere di natura biologica e connessa con la strategia riproduttiva.
Escludendo, momentaneamente, quest’ultima ipotesi, quella paleogeografica di De Wever durante il Toarciano appoggerebbe la difficoltà dello scambio faunistico, dando l’idea che l’ambiente mediterraneo di pertinenza nord-africana fosse ben separato, tramite piattaforme, dal mare oceanico (Tetide s. s.) orientale, e da quello boreale tramite barriera ecologica.
Separazione che, per quel che riguarda i Rarenodini, in base alle conoscenze attuali, sembra possa esserci stata anche per il dominio betico, della Spagna attuale.

Morfologia: ha sezione subtondeggiante ad ogivale, avvolgimento mediamente involuto, con spira piuttosto rapidamente in altezza e giri che non si ricoprono molto; costrizioni assenti, area ventrale liscia ed ampia, con carena assente.
Ornamentazione con coste poco flessuose e retroverse, che partono, generalmente, da nodi periombelicali; le coste tendono ad attenuarsi e a scomparire in corrispondenza dell’area ventrale.
Sutura più complessa che in Rarenodia.

Distribuzione: presente nei membri marnoso-nodulare e nodulare-calcareo del Rosso Ammonitico Umbro-Marchigiano.

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