SCHEDA LIPU
Regolo (Regulus regulus) – Linnaeus, 1758
EURING: 13140
SPEC Category 4
BERNA allegato II
Svernante
LEGENDA
- EURING = Codice EURING
- SPEC = Species of European Conservation Concern (Tucker e Heath, 1994)
- ItRDL = Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia (Calvario, Gustin, Sarrocco, Gallo-Orsi, Bulgarini e Fraticelli che aggiorna la precedente Frugis e Schenk, 1981; Brichetti & Cambi, 1982)
- 79/409 = Direttiva CEE Uccelli Selvatici
- BERNA = Convenzione di Berna
- BONN = Convenzione di Bonn
Indice
Regulus regulus
Regolo | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Passerida |
Superfamiglia | Reguloidea |
Famiglia | Regulidae |
Genere | Regulus |
Specie | R. regulus |
Nomenclatura binomiale | |
Regulus regulus (Linnaeus, 1758) | |
Areale | |
In verde areale di residenza In giallo areale estivo In azzurro areale di svernamento. |
Il regolo comune (Regulus regulus (Linnaeus, 1758)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Regulidi[2].
Etimologia
Il nome scientifico, regulus, è un , in quanto ripetizione del nome del genere: il nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.
Descrizione
Dimensioni
Coi suoi 8,5-9,5 cm di lunghezza, per 4,6-7,1 g di peso e un'apertura alare di 13,5-15,5 cm[3], il regolo rappresenta il più piccolo uccello europeo[4].
Aspetto
Si tratta di uccelli dall'aspetto massiccio e arrotondato, muniti di grossa testa arrotondata che appare direttamente incassata sul tronco, ali arrotondate, coda dalla punta forcuta, zampe lunghe e forti con artigli ricurvi e corto becco sottile. Nel complesso, i regoli sono molto simili all'affine fiorrancino, dal quale si distinguono per la differente colorazione della cresta cefalica e l'assenza nel regolo della mascherina facciale elaborata, tipica del "cugino".
Il piumaggio si presenta di colore verde oliva su tutto il corpo, più scuro su ali e coda (dove quest'ultima e le remiganti sono nerastre con orli delle penne verde oliva-dorato, mentre le penne copritrici sono bianche con la punta nera), con sfumature gialline su scapole e fianchi, mentre la nuca tende al grigio cenere, gola, petto e ventre mostrano anch'essi tendenza a virare verso il grigio-biancastro e la faccia mostra mascherina bianca attorno a occhi e becco. Il vertice è di un inconfondibile colore giallo brillante, contornato fra la fronte e la tempia da una banda nera. La taglia segue un gradiente crescente da ovest ad est, con la colorazione che diviene più scura, e poi un secondo gradiente decrescente in direttrice sud-est, con la livrea che si schiarisce nuovamente[3].
Il dimorfismo sessuale è presente ma non evidentissimo: nei maschi il giallo cefalico è più esteso e brillante e si accompagna a dell'arancione intenso, mentre la livrea si presenta più chiara dorsalmente e più tendente al grigiastro ventralmente nella femmina rispetto al maschio.
In ambedue i sessi, il becco è di colore nerastro, le zampe sono di colore carnicino scuro e gli occhi sono di colore bruno scuro.
Biologia
Il regolo è un uccelletto diurno e tendenzialmente gregario, che durante l'inverno può formare stormi misti anche di una certa consistenza assieme a diverse specie di cincia e silvia. Il velocissimo metabolismo costringe questi uccelletti a un ritmo di vita molto rapido, portandoli a passare la maggior parte del loro tempo alla ricerca di cibo su e giù fra i rami, ispezionando incessantemente la corteccia e le foglie col becco. Durante l'inverno, quando il cibo scarseggia, i regoli sono in grado di abbassare il proprio tasso metabolico e far scendere la temperatura corporea fino a 10 °C durante la notte per ridurre il fabbisogno energetico[5].
Il richiamo del regolo è acuto e ronzante: i vari esemplari si tengono in contatto emettendolo a intervalli di 1-4 secondi: i maschi cantano ripetendo velocemente il richiamo per 3-4 secondi 5-7 volte al minuto. Durante il periodo degli amori, i maschi reagiscono aggressivamente al canto di conspecifici e spesso anche al canto del fiorrancino[6] (soprattutto quando esiste disparità fra la consistenza numerica delle due popolazioni[7]), mentre i fiorrancini ignorano il canto (più elaborato) dei regoli[8]: tale comportamento è tanto più significativo se si considera che i regoli "continentali" non reagiscono invece al canto dei maschi delle sottospecie macaronesiane e viceversa[9].
Alimentazione
Il regolo è un uccelletto essenzialmente insettivoro, che si nutre in massima parte di piccoli artropodi dall'esoscheletro non eccessivamente rigido, come collemboli, afidi e ragni, nonché di larve ed uova, oltre che di piccole falene e di bruchi: questi uccelli sono specializzati per nutrirsi di prede catturate in volo, ma molto spesso cercano attivamente il cibo fra i rami (specialmente sulla superficie inferiore di rami e foglie, per evitare la competizione col fiorrancino che ispeziona invece le superfici superiori[10]) e talvolta anche al suolo fra le voglie cadute, comportamento questo osservabile specialmente quando questi uccelli sono in gruppo con le cince[8]. I regoli sono inoltre soliti piluccare i moscerini rimasti intrappolati nelle ragnatele, talvolta rimanendo impigliati a loro volta[3]. Talvolta questi uccelli attaccano e si cibano anche di prede di dimensioni maggiori (come e tortricidi), mentre l'attacco di un esemplare ai danni di una libellula non ha sortito effetto, con il regolo trascinato in volo dall'insetto che teneva nel becco[8].
Pur essendo strettamente insettivori, i regoli sono stati talvolta osservati mentre si nutrivano di polline o linfa di betulla assieme a cince e picchi muratori[3][8].
Riproduzione
La stagione degli amori va dalla fine di marzo a luglio: durante questo periodo, le coppie (si tratta di uccelli rigidamente monogami) portano generalmente avanti due covate[3].
Il maschio corteggia la femmina cantando da posatoi elevati ed annuendo insistentemente in sua direzione quando essa si avvicina, mettendo ben in evidenza la colorazione giallo-arancio del vertice, le cui penne vengono tenute ben erette. Durante il periodo riproduttivo i maschi si dimostrano territoriali e aggressivi, scacciando dai dintorni qualsiasi intruso.
Il nido è a forma di coppa con orli molto rialzati, e viene costruito principalmente dalla femmina, col maschio che può collaborare con essa nella costruzione: esso viene ubicato alla punta del ramo di una conifera fra 1 e 22 m di altezza[8], e consta di uno spesso strato esterno di licheni, muschio e ragnatela intrecciati, mentre la superficie interna è foderata di pelame e piumino.
All'interno del nido la femmina depone fino a una dozzina di uova biancastre con rada maculatura bruna sul polo ottuso, di 14 × 10 mm per 0,8 g di peso: le uova vegnono deposte in strati nel nido e divengono via via più grandi man mano che la femmina depone, con le ultime che possono essere più grandi delle prime anche del 20%[11].
La cova dura 16-19 giorni. La femmina rimane in piedi sul nido, con le zampe infilate fra le uova per scaldare col calore corporeo anche quelle più sul fondo: essa lascia rarissimamente il nido, spesso non muovendosi da esso nemmeno qualora venga spostato[11].
I pulli sono ciechi ed implumi alla schiusa: essi vengono imbeccati dalla femmina (che inoltre provvede a fornire loro acqua in caso di giornate particolarmente calde[8]) e sono pronti per involarsi a 17-22 giorni dalla schiusa. Durante questo periodo, il maschio costruisce un nuovo nido per la seconda covata, dove la femmina si sposta dopo l'involo dei piccoli della prima covata: a questo punto, mentre la femmina cova le nuove uova, il maschio si prende cura dei giovani della prima covata, i quali rimangono presso il nido ancora per una decina di giorni prima di allontanarsene definitivamente.
I giovani raggiungono la maturità sessuale attorno all'anno di vita, tuttavia il tasso di mortalità annuo di questi uccelli si aggira attorno all'80%[12]: la speranza di vita di questi uccelli si aggira dunque attorno agli otto mesi, sebbene vi siano casi eccezionali di esemplari selvatici vissuti 4 anni e 10 mesi e 7 anni e 7 mesi[13].
Distribuzione e habitat
Il regolo ha areale paleartico, spaziando nella sua distribuzione dall'Europa (comprese le isole britanniche e l'Islanda, dove è presente dal 1999) al Giappone attraverso penisola anatolica, Caucaso, nord dell'Iran, Tien Shan, Himalaya, Estremo Oriente Russo, Manciuria, Corea e Sakhalin, mentre in Asia centrale e Siberia centrale la specie è presente in maniera discontinua: esso risulta più comune nelle aree temperato-fredde (isoterme di 13–24 °C a luglio, temperature medie più basse rispetto a quelle preferite dall'affine fiorrancino).
Il regolo è una specie migratoria, con le popolazioni più settentrionali che durante i mesi freddi migrano verso sud, percorrendo anche 250–800 km al giorno[14] ed accumulando riserve di grasso corporeo prima di intraprendere il viaggio[15][16]. Uccelli in dispersione sono stati osservati anche alle isole Fær Øer (dove la specie attualmente è anche sporadicamente nidificante), in Giordania e in Marocco[3].
In Italia il regolo è presente in tutto il territorio nazionale nidificante in montagna, e lo si può avvistare ovunque durante le stagioni dei passi e in inverno[1].
L'habitat prediletto di questi uccelli durante il periodo riproduttivo è rappresentato dalle pinete montane a prevalenza di abete rosso o bianco e dalla taiga, fino a 3000 m di quota (sebbene sia possibile osservarlo fino a 4800 m di altezza[3]): essi colonizzano anche i boschi misti con presenza di latifoglie (ma solo se le conifere sono ben presenti) e si spingono anche in ambienti degradati in ripresa, come le aree piantumate e i vivai di conifere anche introdotte (come l'abete di Douglas), giungendo a rappresentare il 60% degli uccelli totali presenti in queste aree[8]. Più raro è osservare questi uccelli in aree antropizzate come parchi e giardini, principalmente perché nella maggior parte dei casi essi mancano di conifere. La presenza o meno di sottobosco è irrilevante per la vita del regolo, fatto salvo il caso delle popolazioni delle Canarie, specializzate per la vita nella macchia mediterranea a erica arborea[17].
All'infuori del periodo riproduttivo, i regoli si dimostrano piuttosto adattabili, colonizzando anche aree più aperte e a latifoglie.
Tassonomia
Se ne riconoscono quattordici sottospecie[2]:
- Regulus regulus regulus (Linnaeus, 1758) - la sottospecie nominale, diffusa in Europa continentale e Siberia occidentale;
- Regulus regulus teneriffae Seebohm, 1883 - endemica di Tenerife e La Gomera;
- Regulus regulus ellenthalerae Päckert, Dietzen, Martens, J, Wink & Kvist, 2006 - endemica di La Palma e El Hierro;
- Regulus regulus azoricus Seebohm, 1883 - endemica di São Miguel;
- Regulus regulus sanctaemariae Vaurie, 1954 - endemica di Santa Maria;
- Regulus regulus inermis & Chapin, 1929 - endemica delle isole di Flores, Faial, São Jorge, Pico e Terceira;
- Regulus regulus buturlini , 1911 - diffusa in Crimea, Asia minore e nel Caucaso;
- Regulus regulus hyrcanus Zarudny, 1910 - endemica del nord dell'Iran;
- Regulus regulus coatsi , 1904 - diffusa in Siberia centrale, ad est fino ai Monti Altaj e al lago Bajkal;
- Regulus regulus tristis , 1892 - endemica del Tien Shan;
- Regulus regulus himalayensis Bonaparte, 1856 - diffusa dall'Afghanistan orientale all'Himalaya occidentale;
- Regulus regulus sikkimensis & , 1926 - diffusa dal Nepal orientale al Qinghai nord-orientale e al Gansu sud-occidentale;
- Regulus regulus yunnanensis Rippon, 1906 - diffusa in Tibet sud-orientale, Birmania nord-orientale, Yunnan settentrionale e sud di Sichuan e Shaanxi;
- Regulus regulus japonensis , 1862 - diffusa in Russia orientale (ad est della giunzione Amur-Ussuri), Sakhalin, Curili, Hokkaidō e a Honshū.
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Maschio della sottospecie nominale in Val d'Aosta.
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Esemplare della sottospecie teneriffae.
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Maschio della sottospecie himalayensis.
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Maschio della sottospecie japonensis.
La sistematica del regolo è piuttosto difficoltosa e tuttora oggetto di dibattito fra gli studiosi. Alcuni separerebbero dalla sottospecie nominale le popolazioni inglesi (col nome di R. r. anglorum) e corse (col nome di R. r. interni), mentre altri accorperebbero alcune delle sottospecie asiatiche (soprattutto buturlini e hyrcanus, oppure himalayensis, sikkimensis e yunnanensis[18]) in quanto mostrano poca differenza a livello genetico o di vocalizzazioni: la sottospecie teneriffae (dalla quale è stata recentemente separata la sottospecie ellenthalerae in base a differenze vocali[19], che hanno fatto pensare a una colonizzazione in due tempi, un primo arrivo a Tenerife e La Gomera fra i 2,3 e gli 1,9 milioni di anni fa e un secondo arrivo a La Palma ed El Hierro fra 1,8 e 1,3 milioni di anni fa[20]) viene da alcuni considerata una specie a sé stante[17], e da altri una sottospecie del fiorrancino, ma le analisi del DNA molecolare sembrerebbero suggerire piuttosto l'esistenza di un clade orientale formato dalle sottospecie asiatiche e di un clade occidentale formato dalla sottospecie nominale, da quelle delle Canarie e da quelle delle Azzorre, nell'ambito delle quali la sottospecie azoricus non sia monofiletica ma formata da due taxa, uno vicino alla sottospecie sanctaemariae ed uno vicino a inermis[3].
Note
- ^ a b (EN) BirdLife International 2012, Regulus regulus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 5 febbraio 2017.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Regulidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 febbraio 2017.
- ^ a b c d e f g h (EN) Goldcrest (Regulus regulus), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 19 dicembre 2017.
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- ^ Sibly, R. M.; Witt, C. C.; Wright, N. A.; Venditti, C.; Jetze, W.; Brown, J. H., Energetics, lifestyle, and reproduction in birds (PDF), in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 109, n. 27, p. 10937-10941. URL consultato il 19 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
- ^ Gyurácz, J.; Góczán, J.; Bánhidi, P.; Lepold, Á., Autumn migration of the Goldcrest (Regulus regulus) in western Hungary, in The Ring, n. 25, 2003, p. 37–46, DOI:10.2478/v10050-008-0072-4.
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- ^ Päckert, M.; Martens, J.; Sun Yue-Hua; Tietze, D. T., III - Phylogeography and the Evolutionary time-scale of Passerine Radiations in the Sino-Himalayan Region (Aves: Passeriformes) (PDF), in Biodiversität und Naturausstattung im Himalaya/Biodiversity and natural heritage of the Himalaya, Verein der Freunde & Förderer des Naturkundemuseums Erfurt, 2009, p. 71–80, ISBN 978-3-00-027117-5 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2011).
- ^ Päckert, Martin, Song dialects as diagnostic characters—acoustic differentiation of the Canary Island Goldcrest subspecies Regulus regulus teneriffae Seebohm 1883 and R. r. ellenthalerae Päckert et al. 2006 (Aves: Passeriformes: Regulidae (PDF), in Zootaxa, n. 1325, 2006, p. 99–115.
- ^ Päckert, M. & Martens, J., Song dialects on the Atlantic islands: goldcrests of the Azores (Regulus regulus azoricus, R. r. sanctae-mariae, R. r. inermis), in Journal of Ornithology, vol. 145, n. 1, 2004, p. 23–30, DOI:10.1007/s10336-003-0003-8.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Regulus regulus, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
- Sonatura Regulus regulus
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