Serapias Linnaeus
SERAPIAS deriva dal dio egizio della fertilità, Sèrapis, e richiama le presunte proprietà afrodisiache dei rizotuberi di questo genere.
Il genere SERAPIAS presenta specie piuttosto simili da un punto di vista morfologico, non sempre facilmente distinguibili da un occhio poco esperto.
- Il labello è privo di sperone ed è diviso in due parti da un restringimento piuttosto evidente: quella basale è detta ipochilo, l’altra epichilo
- i sepali costituiscono praticamente un elmo allungato che insieme all’ipochilo forma una struttura quasi tubulare
- gli organi riproduttori presentano un solo viscidio con una sola borsicola, mentre i pollinii sono due
- la colonna termina con un apice piuttosto allungato
Tutte le Serapias sono prive di nettare e la maggioranza delle specie sono impollinate da imenotteri solitari (che non formano colonie): questi usano il ‘tubo’, costituito da sepali e ipochilo, per passare la notte o mettersi al riparo dalle intemperie.
Sembra, infatti, che quando il clima esterno è freddo ed umido, all’interno del ‘tubo’ sia presente un microclima particolarmente idoneo, con temperature di circa 3° superiori a quelle esterne.
- Serapias parviflora si distingue nel genere per avere fiori che si autoimpollinano ancora prima di aprirsi.
- Serapias lingua per attirare i maschi dell’insetto impollinatore utilizza sostanze odorose ma sembra che possa attrarli anche grazie a una vistosa callosità presente alla base del labello. In questa specie la callosità è unica e indivisa e questo carattere permette di riconoscerla abbastanza facilmente.
Foto | Nome comune | Specie | Divisione | Famiglia | Genere | Colore fiore | Colore bacche | Forma - fusto | Uso | Check list |
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Serapide maggiore, lingua lunga | Serapias vomeracea (Burman f.) Briquet | Magnoliophyta (Angiospermae) | Orchidaceae | Serapias | Rosso - Rosa - Violetto | Erbaceo | Non indicato [nessun utilizzo noto] | Trevi |