Nome comune: tamaro
Specie: Dioscorea communis (L.) Caddick & Wilkin
Famiglia: DIOSCOREACEAE
È una specie rampicante, una liana sempreverde piuttosto comune nelle leccete umide e tra le siepi. Fiorisce in primavera.
- I fiori sono verdicci: quelli femminili sono riuniti in racemi allungati, mentre quelli maschili in racemi brevi.
- Le foglie, lucide, sono cuoriformi.
- i frutti sono bacche di colore rosso vivo con semi biancastri.
- I tuberi sotterranei sono di grosse dimensioni.
Si tratta dell’unica specie della famiglia presente nella flora italiana.
Tossicità
Le parti più pericolose, come spesso accade, sono i frutti ma anche le radici.
Contengono saponosidi steroidici, una sostanza simile all’istamina e ossalati, una miscela che può provocare dermatiti per uso esterno e gravi irritazioni per uso interno.
I frutti possono assomigliare a quelli del ribes rosso mentre le radici possono essere scambiate per delle rape.
In caso di ingestione può essere utile far bere molto latte e comunque, come sempre, occorre chiamare il medico e/o correre al pronto soccorso o al più vicino centro antiveleno.
Curiosità
In passato le bacche velenose di tamaro erano utilizzate come cura preventiva per combattere i geloni, ma la pratica risultava pericolosa in caso di pelle non più integra.
Questa pianta era, inoltre, indicata nella terapia dell’alopecia, dei reumatismi e delle contusioni.
I frutti acri e caustici, così pericolosi soprattutto per i bambini, sono invece appetiti da merli e tordi.
Link da Actaplantarum: Dioscorea communis
Dioscorea communis
Tamaro | |
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Dioscorea communis | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Dioscoreales |
Famiglia | Dioscoreaceae |
Genere | Dioscorea |
Specie | D. communis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Dioscoreaceae |
Genere | Dioscorea |
Specie | D. communis |
Nomenclatura binomiale | |
Dioscorea communis (L.) Caddick & Wilkin, 2002 | |
Sinonimi | |
Tamus communis | |
Nomi comuni | |
Tamaro |
Il tàmaro[1] (Dioscorea communis (L.) Caddick & Wilkin, 2002) è una pianta erbacea perenne rampicante monocotiledone della famiglia delle Dioscoreacee.[2] Il portamento della pianta e gli apparenti grappoli in cui si riuniscono le bacche ricordano la vite, mentre i giovani getti ricordano il turione degli asparagi. Per questi motivi i vari nomi in vernacolo, in genere, fanno riferimento alla vite o all'asparago.
Descrizione
La pianta è provvista di una radice tuberosa da cui sono emessi, ogni primavera, fusti erbacei eretti e flessuosi, che si arrampicano utilizzando come sostegni i fusti degli alberi e arbusti vicini. I giovani fusti sono molto simili ai turioni degli asparagi, da cui si differenziano per l'apice incurvato verso il basso. Lo sviluppo della pianta può essere rilevante, raggiungendo in condizioni favorevoli anche i 4 metri di lunghezza.
Le foglie sono alterne e glabre, lucenti da giovani, lungamente picciolate, con picciolo di 4–10 cm. La lamina è cuoriforme ed espansa, lunga 5–10 cm e larga 4–8 cm. L'apice è acuminato e la base ha un seno peziolare conformato a U, più o meno profondo e aperto. Le nervature principali divergono dalla base e tendono a convergere in corrispondenza dell'apice.
I fiori sono unisessuali, con i due sessi portati su piante diverse in infiorescenze ascellari (pianta dioica). I fiori maschili sono riuniti in lunghi racemi (fino a 15 cm), hanno un perianzio regolare suddiviso in sei lobi profondi. I fiori femminili sono riuniti in brevi racemi (circa 1 cm) di 3-5 elementi e hanno un perianzio tubulare suddiviso in sei lobi poco profondi. Fiorisce da aprile a maggio.
Il frutto è una bacca globosa di colore rosso brillante, contenente 6 piccoli semi. In piena fruttificazione le bacche si presentano numerose, riunite in apparenti grappoli.
Distribuzione e habitat
Il tamaro è una specie spontanea diffusa in tutta l'Europa, nel Nordafrica e nell'Asia occidentale[2]. Pianta tipica del sottobosco, vegeta dal mare alla regione montana, in genere in boschi densi e macchie fitte, ma può ritrovarsi anche nelle radure e nelle siepi.
Usi
L'interesse più rilevante è offerto dalle proprietà officinali della radice. Il tamaro è da considerarsi pianta velenosa per la presenza di alcuni principi attivi tossici, soprattutto nelle bacche e nella radice. Fra i principi attivi si segnalano l'ossalato di calcio e di potassio, le saponine, i tannini e una sostanza simile all'istamina.
La droga vera e propria è la radice, usata in passato nella farmacopea popolare per la cura dei geloni e dei reumatismi e come lassativo. Ha proprietà emetiche, rubefacenti, purgative. Per le proprietà rubefacenti e stimolanti può essere utile anche come rinforzante del cuoio capelluto. Le caratteristiche dei principi attivi sconsigliano fortemente l'uso non controllato anche per via esterna, in quanto può comportare effetti collaterali di una certa gravità (reazioni allergiche, vomito, diarrea).
Note
- ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "tamaro", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ a b (EN) Dioscorea communis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 marzo 2022.
Bibliografia
- Sandro Pignatti (1982). Flora d'Italia. Volume terzo. Edagricole, Bologna: 409. ISBN 88-206-2312-9.
- Umberto Boni, Gianfranco Patri, Paolo Rovesti (1977). Scoprire riconoscere le erbe. Fratelli Fabbri, Milano: 454-455.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tamus communis
- Wikispecies contiene informazioni su Tamus communis
Collegamenti esterni
- Le piante alimurgiche: Tamaro, in Le piante alimurgiche, le piante spontanee di uso alimentare nel Territorio Etneo. Dipartimento di Botanica, Università di Catania. URL consultato il 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2008).
- Flora Europaea Search Results: Tamus communis, in Flora Europaea. URL consultato il 17 giugno 2007.