La lotta alla zanzara tigre non può avere esiti positivi senza un attivo coinvolgimento della popolazione.
[foto – zanzara – photo credit: Marcello Consolo via photopin cc]
I siti a rischio di infestazione da zanzara tigre nelle aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del totale.
Il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata.
E’, quindi, necessario che i cittadini rispettino alcune semplici indicazioni:
- trattare regolarmente l’acqua presente in tombini, griglie di scarico e le zone di scolo e ristagno con prodotti antilarvali registrati e regolarmente autorizzati dal Ministero della Sanità per tale uso e acquistabili presso farmacie e rivendite di prodotti per l’agricoltura (la periodicità del trattamento deve essere congruente alle indicazioni riportate nella etichetta del prodotto usato e comunque entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica);
- nelle aree contigue alle abitazioni (terrazzi, giardini, orti, parchi,etc.) evitare la formazione di raccolte d’acqua rimuovendo ogni sorta di potenziale contenitore per lo sviluppo larvale di infestanti, quali ad esempio secchi, bacinelle, barattoli, bidoni, vasche,copertoni, etc.;
- eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno;lasciare annaffiatoi e secchi con l’apertura verso il basso;
- verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite;
- tenere sgombri cortili, giardini ed aree aperte da, erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque di qualsiasi provenienza;
- coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese;
- non lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiale e legna;
- tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre;
- prosciugare completamente le piscine non in esercizio o in alternativa eseguirvi adeguati trattamenti larvicidi, qualora ricoperte con teli svuotarli entro 5 giorni da ogni precipitazione;
- non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni.
Le attività di contrasto alla zanzara tigre sono oggi ancora più importanti, in quanto sono stati rilevati i primi casi in Italia della malattia di Chikungunya trasmessa all’uomo attraverso la puntura di queste zanzare.
La malattia, che significa “camminare piegato in avanti”, termine che rispecchia la sintomatologia caratterizzata da dolori articolari intensi e diffusi, si manifesta dopo 4-7 giorni dalla puntura di una zanzara con febbre, mal di testa ed appunto forti dolori osteo-articolari. Il decorso è generalmente benigno, ma la sintomatologia può persistere per alcune settimane.