Iconografia
È una rappresentazione della Madonna con Bambino tipica delle terre, come la Valle Umbra, in cui la pianta d’ulivo non solo è un elemento fondante del paesaggio agreste e quindi di insostituibile importanza per il sostentamento della popolazione rurale, ma è anche un elemento profondamente radicato nella cultura locale.
Vi sono rappresentati la Madonna e il bambino Gesù, con uno o più ramoscelli d’ulivo.
Frequentemente la fronda,spesso dipinta con i frutti, è tenuta in mano dalla Madonna o dal Bambino.
Nell’edicola di Bevagna, il dipinto richiama l’opera di Niccolò Barabino (1832-1891) che raffigurò la Vergine avvolta in un manto bianco, da cui spunta il Bambino cui la Madre rivolge uno sguardo dolce e attento.
«Quasi oliva speciosa in campis» è il verso dell’Antico Testamento che fa da titolo all’opera del pittore e scenografo genovese, che lo stesso richiamò in altri suoi dipinti, simili all’originale, salvo qualche piccola variazione non sostanziale sul tema.