Iconografia
È rappresentata con la veste delle Dominicane, normalmente con le stimmate, e può avere in mano un crocifisso, un giglio (simbolo delle sante vergini), un libro (per la sua attività e il suo impegno in campo teologico) e un anello: quello adorno di rubini, visibile solo alla Santa.
Le fu donato durante un’apparizione, avvenuta al termine del carnevale del 1367.
Nella visione Gesù Cristo era accompagnato dalla Madre e da alcuni santi.
Vita
Caterina nacque a Siena il 25 marzo 1347, ventiquattresima figlia (dei venticinque complessivamente avuti) di Jacopo Benincasa e Lapa Piagenti (o Piacenti).
A sedici anni iniziò la vita monastica che la condusse a diventare terziaria domenicana, dedicandosi interamente alla preghiera e alla penitenza.
In seguito si occupò attivamente dei problemi della Chiesa, esortando il Papa a rientrare a Roma da Avignone, a riformare il clero e a organizzare una crociata per riportare la fede cristiana nelle terre occupate dagli infedeli; combatté con «la parola e la preghiera» contro lo scisma d’Occidente, che aveva predetto circa tre anni prima degli avvenimenti che culminarono con l’elezione dell’antipapa Clemente VII, a Fondi, nel 1378.
Morì a Roma il 29 aprile 1380, a soli trentatré anni sfiancata dalle privazioni e dai supplizi che si era imposta sin dalla più giovane età.
Protezione
È protettrice degli infermieri ed è invocata contro la peste, l’emicrania e per la buona morte.
Fu proclamata patrona d’Italia nel 1939 da papa Pio XII, dal 1970 è Dottore della Chiesa, dal 1 ottobre 1999 è compatrona d’Europa per volere di papa Giovanni Paolo II.
La festività cade il 29 aprile.