Iconografia
L’iconografia classica lo descrive con la barba e i capelli lunghi, vestito con la tunica e il pallio, che regge un lungo bastone uncinato; il suo attributo, infatti, è lo strumento con cui fu martirizzato: il bastone usato per cardare la lana con un’estremità triangolare uncinata.
Giacomo Minore è spesso raffigurato con Filippo Apostolo, con il quale è festeggiato.
Vita
Figlio di Alfeo e Maria di Cleope, fratello di Giuda Taddeo (altro Apostolo) e cugino di Gesù, fu detto il Minore per distinguerlo da Giacomo Maggiore, fratello di Giovanni Evangelista, venerato a Santiago de Compostela.
Come Giovanni Battista anche Giacomo Minore era nazireo, cioè fece voto di rinuncia alla cura della propria persona (dall’atto del voto non assunse più vino o bevande alcoliche, non tagliò più i capelli e non mangiò carne). Prima di essere chiamato tra i dodici Apostoli, era pescatore.
Dopo il martirio di Giacomo Maggiore e la partenza di Pietro, Giacomo divenne capo della comunità cristiana di Gerusalemme, di cui fu il primo vescovo: trascorse molte ore della sua vita in preghiera, genuflesso, tanto che si narra che sulle sue ginocchia si formò un callo.
Tra gli scritti gli fu attribuita la così detta «epistola di Giacomo», la prima delle sette lettere del nuovo testamento.
In essa, si rivolge «alle dodici tribù disperse nel mondo», ossia ai cristiani di origine ebraica viventi fuori della Palestina, quasi un primo esempio di enciclica.
Il suo ascetismo fece molti proseliti tra i giudei, per questo il sommo sacerdote Hanan ne decretò la morte.
Fu ucciso dai Farisei, che lo gettarono dal punto più alto del tempio e quindi lo finirono a bastonate: era circa l’anno 62.
Protezione
La festività di san Giacomo Minore cade (con quella di san Filippo Apostolo) il 3 maggio.