Iconografia
L’iconografia della Madonna della Valle presenta la Sacra famiglia posta sopra una nube e allietata da una colomba e da un fiore. Sotto, vi è un fedele inginocchiato in atto di pregare, mentre sullo sfondo è dipinto un paesaggio collinare.
Protezione
Il santuario della Madonna della Valle, è sito in posizione panoramica tra boschi di castagni e di querce.
Di origine molto antica, ma totalmente ricostruita nel 1934, la chiesa è oggetto di particolare venerazione da parte dei fedeli bevanati (e non solo).
Pierino Stortini (1866-1944), nella sua attività di indefesso sostenitore della venerata immagine della Madonna della Valle, fece erigere varie edicole campestri poste ai bivi delle stradine che conducono al santuario.
Nel volume Quando saltarono i ponti Bevagna 1943-44 leggiamo il racconto del «primo incontro» tra Piero Stortini e la Madonna della Valle: «Un bel giorno del 1880 Pierino Stortini della Torre del Colle, Comune di Bevagna, insieme al padre e ad altra persona, raccogliendo la legna in mezzo al bosco, trovò questa Chiesetta del tutto abbandonata e ricoperta di rovi e di erbe parassite. Pierino cominciò subito a farvi qualche restauro, incominciando dal tetto. Da quel tempo incominciò un movimento popolare a favore del Santuario. Si sparse la voce che in quella chiesina sperduta tra i monti si sentissero dei canti e la Madonna vi facesse molte grazie, ed il popolo vi prestò fede […]».
L’opera di collettore di elemosine di Piero Stortini in nome di miracoli e/o grazie ricevute per intercessione della Vergine della Valle fu oggetto di critiche e denunce da parte della chiesa.
«Denaro ed oggetti preziosi erano offerti alla Santa Immagine di Maria SS.ma della Valle dalle migliaia di pellegrini che accorrevano a pregare e ad invocare una grazia, anche se ‘le voci di alcuni prodigi erano assolutamente false e che taluni sottoposti alla critica non reggevano alla prova’» (A. Lanari, Introduzione, Bevagna, in questo volume).
La festa della Madonna della Valle si celebra il primo maggio.