Iconografia
L’iconografia lo ricorda usualmente come un giovane, talora in abiti da soldato, con in mano la palma (attributo di tutti i martiri).
Vita
La sua vita, benché brevissima (nacque in Asia minore intorno al 289 e morì a Roma il 12 maggio del 304 circa) è costellata di racconti leggendari, narrati in una Passio molto tardiva e per questo storicamente poco attendibile.
Rimasto orfano giovanissimo, fu affidato dal padre alle cure dello zio Dioniso.
Con questi si trasferì a Roma, per vivere nella loro villa patrizia sul monte Celio.
Qui scoprirono la fede cristiana alla quale ben presto si convertirono.
Nel 303 iniziò la feroce persecuzione di Diocleziano contro i cristiani e anche il giovane Pancrazio ne fu vittima.
Fatto prigioniero preferì essere ucciso piuttosto che abiurare la fede cristiana e compiere sacrifici agli dei pagani.
Secondo la tradizione, fu sepolto a Roma al secondo miglio della via Aurelia.
Protezione
Il Martyrologium Romanum ancora oggi riporta in data 12 maggio: «A Roma, al secondo miglio lungo la Via Aurelia, memoria di S. Pancrazio, che ancora adolescente fu ucciso per la fede di Cristo; presso il luogo della sua sepoltura papa Simmaco innalzò la celebre basilica, e papa Gregorio Magno non perse occasione per invitare il popolo ad imitare un simile esempio di verace amore a Cristo. In questa data si commemora la deposizione delle sue spoglie».
La fama del Santo adolescente, ricordato bellissimo per gioventù e aspetto, si diffuse in tutta Europa e in molti luoghi, come a Roma e a Londra, gli furono dedicati monasteri e chiese.
È protettore dei Giovani di Azione Cattolica.
La festività cade il 12 maggio.