Era una delle occasioni d’incontro presenti nella vita sociale delle nostre campagne.
Dopo la raccolta, le pannocchie di granturco venivano disposte a formare un cerchio, intorno al quale, successivamente, si mettevano a lavorare soprattutto donne, anziani e bambini.
Le pannocchie scartocciate erano ammucchiate al centro del cerchio, mentre il fogliame era gettato dai lavoranti dietro le spalle.
La scartocciata si svolgeva generalmente nel mese di settembre, all’aperto, sulle aie erbose o pavimentate.
Se faceva fresco, o era rimandata nel tempo, era eseguita al chiuso nei granai o nelle stalle.
Era un momento per combinare scherzi ma anche una delle occasioni preferite dagli anziani per raccontare vecchie storie, tramandando tradizioni orali oggi in gran parte dimenticate.
La fine della scartocciata era solitamente salutata con una festa che si svolgeva sulle aie o nei magazzini delle case coloniche, con salti e balli al suono di organetti e fisarmoniche.
Un lavoro importante che terminava in allegria, con un’opportunità d’incontro per ragazzi e ragazze: certamente non sono poche le storie d’amore sbocciate all’ombra di quel gioioso appuntamento.