Per questa ricetta, utilizziamo la pasta del pane a cui aggiungiamo, semplicemente, un pizzico di sale.
Stendiamo la pasta di pane con il mattarello, fino a farne dei sottili dischi della grandezza del fondo della padella che vogliamo utilizzare.
Nel frattempo, mettiamo dell’olio a scaldare nella padella; non appena accenna a bollire, vi immergiamo la prima crescioletta, dopo averla forata con la punta di una forchetta.
Quando assume un bel colore dorato, la togliamo dalla padella e la condiamo con zucchero, miele oppure con sale fino.
Ripetiamo l’operazione per tutte le altre, avendo cura, questo è il nostro consiglio, di gustarle ben calde.
Le cresciolette si preparavano quando si faceva il pane, utilizzando la pasta che avanzava perché insufficiente per realizzare un filone della stessa grandezza degli altri.
Ricordiamo che la preparazione del pane avveniva abitualmente la mattina di buon ora e quindi le cresciolette costituivano una colazione molto apprezzata, soprattutto dai bambini.
Tutto questo ci fa sospettare che la massaia, mamma, nonna o zia, quando voleva far felici i tanti, o pochi, bambini della casa, faceva avanzare ad arte della pasta di pane, per proporre ai piccoli una colazione davvero speciale!
Questa usanza ci è stata gentilmente raccontata dalla signora Enedina Lucidi di Spello (raccolta da Giampaolo Filippucci).