Sono gli ultimi tre giorni del mese di Marzo (29, 30 e 31), quando, secondo le tradizioni popolari, si ha talvolta un ritorno del freddo in un periodo che tende generalmente alle miti temperature primaverili.
Sono anche detti i giorni imprestati, perché chiesti in prestito da Marzo ad Aprile per la sua ‘vendetta’…
La leggenda ci racconta che una volta Marzo aveva solamente 28 giorni.
Così, una vecchietta che doveva portare le pecore al pascolo, avviare l’orto e lavorare nei campi, pregustando di poter effettuare questi suoi compiti godendosi il tepore della primavera, incautamente disse al mese che si stava concludendo che non poteva più procurargli alcun danno perché finalmente il giorno successivo sarebbe giunto Aprile, con il suo sole e il suo dolce tepore.
Marzo, indignatosi per tanta mancanza di rispetto, decise, allora, di chiedere tre giorni in prestito ad Aprile e tirare uno scherzo alla vecchia signora.
Aprile accettò e Marzo utilizzò quei tre giorni ‘imprestati’ per scatenare di nuovo il freddo sulla terra, creando così non pochi problemi alla vecchina e… non solo!
La leggenda si basa sull’andamento climatico ancora altalenante e indeciso, tra gli ultimi freddi dell’inverno e i primi tepori di primavera, dell’ultima decade di marzo.
I giorni della vecchia fanno parte di una serie di periodi che popolarmente sono conosciuti come nodi del freddo; tra questi ricordiamo il nodo del cuculo (10 aprile), il nodo di San Marco (25 aprile) e il maggio o nodo francese (11 maggio, 12 maggio): giorni per i quali le statistiche indicano possibili andamenti climatici oscillanti tra il tepore della primavera e il freddo dell’inverno che si è da poco concluso.