Una ricetta squisita e tradizionale per gustare le erbe della campagna o dell’orto come la bieta.
Si lessa la bieta, precedentemente ben nettata.
In una teglia si soffriggono alcune becche d’aglio in olio d’oliva sino a doratura e quindi si tolgono.
In quell’olio si “ripassa” la bieta ben strizzata, aggiungendovi sale q.b.
Quando si è freddata, si amalgama con pecorino grattugiato.
A parte, sulla spianatoia si lavora 1/2 kg di farina (inizialmente messa a fontana), 1 pizzico di sale, 1/2 bicchiere di olio d’oliva, fino ad ottenere una pasta piuttosto morbida.
Si lascia riposare un poco e, quindi, si stende in una sfoglia molto sottile sulla quale si pone il composto di bieta e pecorino.
Si arrotola il tutto e si taglia a pezzi, lunghi circa 10 cm.
Il rotolo si può anche lasciare intero e sistemare a serpente, come già descritto nella ricetta della rocciata.
La sfojata, infine, intera o a pezzi, si dispone in una teglia precedentemente oliata e si passa in forno a 200 gradi, fino ad ottenere una bella doratura della sfoglia.
In quest’autentica prelibatezza della nostra cucina tradizionale, al posto della bieta si possono usare anche strigoli, cavoli lessati o un misto di erba campagnola.