Al centro del paese, su un terrapieno opportunamente predisposto per evitare eventuali allagamenti, si erge la chiesa Parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo.
Eletta santuario, accoglie oggi le spoglie mortali del beato Pietro Bonilli, elevato agli onori degli altari da papa Giovanni Paolo II il 24 aprile 1988.
L’inizio della costruzione della chiesa è datato intorno al 1602, ma nel corso degli anni è stata più volte ampliata e rimaneggiata.
Oggi si presenta internamente in stile barocco mentre la copertura è stata modificata ulteriormente da pochi decenni e le volte a crociera sono state sostituite da capriate in legno e pianelle, di stile francescano.
Nel 1606 fu completata anche l’edificazione del campanile, di forma quadrata, che ha mantenuto inalterata nel tempo la sua struttura originaria e costituisce, quindi, un interessante esempio dell’architettura di quel periodo.
Sul lato destro, per chi entra nella chiesa, è posto il simulacro di san Marice, martire romano e co-protettore di Cannaiola dal lontano 1647.
Ai piedi della statua si conservano i suoi resti mortali, concessi ai fedeli da papa Innocenzo X nel 1648, successivamente alla riapertura delle catacombe romane.
Insieme a s. Marice, lo stesso Papa concesse anche le reliquie dei martiri Abbondio, Adriano, Giocondo, Maurizio, Quirino e Teodoro.
Anche queste sono conservate nel santuario, all’interno di alcune teche.
Sulla parete sinistra della chiesa troviamo un crocefisso ligneo di stile barocco.
In seguito agli eventi sismici che nel 1997 hanno sconvolto questa parte dell’Umbria, nel 1998 le spoglie mortali del beato Pietro Bonilli, già ricomposte in un’urna di vetro, vennero trasferite nella chiesa parrocchiale di Cannaiola.
Precedentemente erano conservate nella chiesa di San Filippo a Spoleto, danneggiata, appunto, da quegli eventi.
Oggi sono visibili all’interno della cappella laterale sinistra, sormontate da una vetrata artistica, realizzata nel 1999 dallo studio Moretti-Caselli di Perugia, la cui immagine sintetizza in modo mirabile l’opera di carità più significativa avviata in vita dal Sacerdote.
La chiesa di Cannaiola conserva importanti ricordi dei 34 anni che il beato Bonilli trascorse come parroco nel paese.
Tra questi citiamo un confessionale in noce da lui utilizzato, un “Gesù Bambino” barocco in cera e un maestoso gruppo statuario della santa Famiglia di Nazareth.
Questo fu fatto realizzare dal Bonilli a Lecce, nel 1889, nella bottega di Pasquale Conte, secondo un’iconografia inedita, suggerita dallo stesso e che rappresenta Gesù in età adolescenziale.
Il gruppo statuario si può oggi ammirare nel presbiterio, all’interno di una mostra d’altare lignea seicentesca, ulteriore testimonianza delle ricchezze custodite nella nostra pianura, apparentemente così povera di tesori d’arte.
Opere che certamente meritano la visita dell’ospite più attento, che ne saprà trarre non poche soddisfazioni.