Il sasso è conosciuto nella tradizione popolare come il belvedere da cui il beato Ventura benediceva la popolazione della valle, proclamando: ‘Sia lodato e benedetto Iddio’.
La gente nell’udirlo rispondeva ‘Sia Benedetto Iddio’.
Ventura visse a cavallo di due secoli, tra la fine del 1200 e i primi del 1300, la sua morte si fa risalire, infatti, all’11 luglio del 1310, anno di N.S.
Proveniva dal Castello di Pissignano, allora ancora trevano.
Nel convento francescano di Sant’Antonio abate di Pissignano, sotto l’affresco del XV secolo che rappresenta il Beato, è riportata un’iscrizione in latino che tradotta dice ‘Beato Ventura nato nel villaggio di Pissignano in territorio di Trevi’.
Nella sua Historia… di Trevi, il Natalucci ci ricorda che il Beato dimorò in un antro conosciuto come grotta di San Marco (che abbiamo descritta nel corso dell’itinerario e che, come detto, è ancora in parte visibile) sita in comune di Trevi.
La sua fama di Santo superò presto i confini comunali. Visse di elemosine che utilizzava per sfamare chi aveva più bisogno e spese la sua vita terrena in preghiere, lacrime e mortificazioni. La tradizione gli riconosce virtù profetiche, anticipò ad esempio la santità di Chiara di Montefalco, e molti miracoli.
Presso la grotta vi era la chiesa di San Marco. Dopo Ventura vi soggiornarono i santi Marco e Giacomo del Colle Bordone, quindi, il 18 novembre del 1333, vi andò ad abitare una congregazione di quattro eremiti, che si ridusse, successivamente, ad uno solo. La chiesa e la selva omonima, appartenevano alla Balìa di Pigge.
Attualmente, gli usi civici di questo ambito montano sono ‘governati’ dalla Università Agraria di Pigge.
I resti del beato Ventura si trovano nella Cappella della Concezione della Chiesa di San Francesco, a Trevi.
Ricordiamo che la chiesa di San Francesco si trova quasi in fondo alla Via dell’Ospizio. All’interno della costruzione, che si fa risalire alla seconda metà del 1300, nella cappella a destra dell’abside, troviamo un antico sepolcro, riusato, riportante la scritta aggiunta ‘OSSA BEATI VENTURAE EREMITAE’.
Risalendo la navata unica della chiesa, costruita secondo lo stile degli ordini mendicanti, possiamo ammirare degli affreschi del 1300 intitolati Storie del Beato Ventura eremita da TREVI – Guida Turistica.
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Note bibliografiche
- TREVI 4 PASSI TRA STORIA E NATURA
- Natalucci D. Historia Universale dello Stato Temporale ed Ecclesiastico di Trevi 1745, A cura di Zenobi C., Ed. Dell’Arquata, Foligno 1985, pagg. 665, 375
- Zenobi C. Trevi Antica – dal Neolitico al 1214, MRT Editore, Foligno 1995