È situata poco in alto rispetto alla S.P. (nota localmente come ‘Panoramica’) che da Trevi scende alla S.S. Flaminia.
Prima del bivio per il Cimitero, gettando lo sguardo al monte, si scorge un piccolo edificio in pietra per anni in stato di semiabbandono e oggi ben restaurato.
Si tratta dei resti di un edificio religioso molto antico che fu fatto demolire dalla Congregazione della Carità.
Appartenne al Comune di Trevi ed ogni anno la magistratura comunale vi andava a portare l’offerta di ceri votivi, nel giorno della festa titolare.
Notizie storiche (tratte dai resoconti della visita del Vescovo di Gaeta, De Lunel) ci indicano che nel 1571 era destinata ad accogliere la sepoltura degli appestati e che già allora mostrava segni inconfondibili di rovina.
Per la scomoda ubicazione, sulla costa scoscesa, venne progressivamente abbandonata e fu sospesa dal Vescovo di Spoleto, Carlo De Benedictis, nel 1727.
Sulla parete di fondo dell’edificio, unica testimonianza dell’antica chiesa ormai diruta, vi è un affresco del 1326.
Negli Itinerari Spoletini di Ceccaroni e Nessi leggiamo che: «Si tratta di uno degli affreschi più interessanti e significativi del Trecento umbro, chiaramente attribuibile al Primo Maestro di ‘S. Chiara da Montefalco’», pittore ad oggi conosciuto soltanto per gli affreschi in Santa Chiara di Montefalco e per questo così denominato.
L’affresco rappresenta una bella Crocifissione, con le Marie, S. Francesco, S. Giovanni Evangelista e S. Caterina d’Alessandria.
Completato il restauro di Santa Caterina!
Sabato 5 febbraio 2011, alla presenza delle autorità locali e regionali è stato presentato al pubblico il restauro della parete di fondo della antica chiesa di Santa Caterina.
E’ con estrema soddisfazione che portiamo all’attenzione di tutti i cittadini questa realizzazione, frutto – è bene ricordarlo – della sinergia degli enti locali e territoriali, Regione Umbria, Comunità Montana e Comune di Trevi, ma anche della lungimiranza dei proprietari che con la loro disponibilità hanno permesso a questo gioiello del Trecento umbro di rinascere a nuova vita e di essere visibile e visitabile grazie anche al bel percorso disegnato e realizzato dall’Ente montano.
Buona visita e buona passeggiata a tutti!