Nome botanico della specie: 1) Populus nigra L.; 2) Salix alba L.
Circonferenza tronco: 1a) 4,1 m – 1b) 5,7 m alla base – dalla base partono cinque branche principali, di cui una è stata tagliata recentemente e un’altra è stata tagliata (o forse si è schiantata) in tempi più remoti; una branca si protende verso il centro del corso d’acqua, completamente infestata dall’edera, mentre le due rimanenti rappresentano senza dubbio la parte più bella e vitale di questo pioppo monumentale; 2) 6,5 m alla base – dalla base si sviluppano più branche che si proiettano verso l’alto
Altezza pianta: 1a)-1b) 29,0 m; 2) 30,0 m
Ampiezza chioma: 1a) 18,0 m – 1b) 12,0 m; 2) 15,0 m (stimata) – una delle branche principali, peraltro seccaginosa, si sviluppa verso il fiume e quindi l’ampiezza complessiva della chioma è solamente stimabile
Stato di salute (a vista): discreto/buono – vedi annotazioni sopra riportate, all’atto del rilevamento il tronco del salice era invaso dalle formiche
Altitudine (m s.l.m.): 218
Rilevatore/autore della scheda: Giampaolo Filippucci, Alvaro Paggi, Tiziana Ravagli
Questi alberi maestosi, con altri esemplari di belle dimensioni che li accompagnano, sono radicati lungo la sponda sinistra del fiume Clitunno; li abbiamo potuti ammirare seguendo una pista, in fase di realizzazione da parte del Consorzio della Bonificazione Umbra, che attraversa aree planiziali di suggestiva bellezza.
Lungo il percorso vegetano anche altre specie arboree come l’ontano, la farnia, la roverella, l’olmo, l’acero campestre, il nocciolo; alcune di queste sono state piantate probabilmente per consolidare le ripe fluviali, in prospettiva assicureranno una bella ombra a chi passeggerà o correrà lungo questo percorso.
In destra idrografica (spalle alla sorgente) del fiume annotiamo la presenza di alcuni esemplari di pioppi bianchi.
Proseguendo il cammino verso Campello e le Fonti del Clitunno, nelle vicinanze di alcune peschiere sarà facile osservare numerosi aironi cinerini e bianchi.
ANNOTAZIONE PER IL BIRDWATCHER. In volo è possibile identificare gli aironi e le garzette, così come i tarabusi e le nitticore, dalla sagoma caratterizzata da collo retratto, zampe tese, belle ali aperte e appena un po’ sfrangiate [www.treviambiente.it].