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Faggio |
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Falsa liquirizia |
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Punto di riferimento topografico per la partenza è la
fonte de "la Renacciola", lungo la strada che da Coste conduce sui Monti
Brunette. L'itinerario proposto inizia risalendo la stradina forestale
che costeggia la pineta artificiale, realizzata alcuni decenni or sono
dal Corpo Forestale dello Stato. Si prende dalla strada principale,
Coste - Monte Brunette, poco prima de "la Renacciola" anzidetta, sulla
destra, salendo. La quota di partenza è di circa m 710 s.l.m.
Percorriamo la stradina sopra descritta fino ad incontrare una
carrareccia che attraversa il bosco.
All'incrocio prendiamo a sinistra e scendiamo per alcune decine di metri.
Incontriamo un sentierino molto evidente che sale sulla destra.
La mulattiera ora imboccata ascende, erta, con tornanti a bracci
stretti, il primo circa alla quota di m 900 - 910 s.l.m., il secondo a m
970 - 980 s.l.m.
Superato un dislivello di circa 50 m, in corrispondenza di un
affioramento roccioso, calcareo, ben visibile sulla sinistra, troviamo
un bivio. Consigliamo di prendere sulla destra e di attraversare il
fosso. Passati così in sinistra idrografica, continuiamo a seguire il
sentiero che per un brevissimo pezzo si sviluppa in trincea. Alla fine
di questo tratto giriamo immediatamente a sinistra e prendiamo a salire
ripidamente.
La mulattiera continua ad innalzarsi con qualche svolta. Attraversiamo
dapprima un piccolo affluente, quindi, continuando, riattraversiamo il
corso d'acqua principale, ritornando sul versante idrografico destro
dello stesso.
Giungiamo così in prossimità della nostra meta, il rifugio conosciuto
come "Pozzo Mezzanotte". Questo, in realtà, è stato costruito in
prossimità del toponimo Pozzo Brunelli, alla quota di m 1220 s.l.m. -
rilievo cartografico tavoletta I.G.M.
Usciamo allo scoperto del bosco in prossimità di un recinto anti-canidi.
Entrambe le strutture sono state realizzate nel 1995 dalla Comunità
Montana dei Monti Martani e del Serano. Il rifugio attuale è un
ampliamento e ristrutturazione di un edificio preesistente. Sono di
proprietà della Università Agraria di Coste che può essere contattata
presso la sede di Coste o chiedendo i recapiti telefonici dei referenti
al Comune di Trevi o alla citata Comunità Montana.
Vogliamo evidenziare che se al bivio situato in corrispondenza del
descritto affioramento calcareo, dove noi abbiamo girato a destra,
optassimo per deviare a sinistra, in salita, potremmo comunque
raggiungere la nostra meta. Vediamo come. All'incrocio anzidetto, invece
di girare a destra, come inizialmente suggerito, svoltiamo a sinistra e,
rimanendo in destra idrografica del fosso, saliamo in direzione Nord.
Poco dopo, ad un bivio, prendiamo il sentiero più basso che segue a
mezza costa il monte, quasi in piano e continuiamo a percorrerlo
mantenendoci sempre verso "settentrione". Raggiungiamo una radura in
corrispondenza del displuvio. Da qui, direttamente, o se preferiamo
zig-zagando, rimontiamo il costone. Dopo l'erta intercettiamo una
traccia di sentiero che continua a salire in direzione SSE. Trattandosi
di tracce, non sempre risultano facilmente seguibili, tuttavia, con un
po' di intuito ed attenzione, possiamo mantenerci nella direzione giusta
che ci conduce nuovamente al fosso. Il sentiero principale evidentemente
lo attraversa. Noi invece restiamo sul versante destro, ove già ci
troviamo, e ne risaliamo il fianco quasi costeggiando il corso d'acqua.
Arriviamo così, faticosamente, sotto al recinto anti-canidi e quindi in
prossimità del Rifugio Pozzo Mezzanotte - Pozzo Brunelli, che a vista
raggiungiamo.
Dal pozzo, con itinerario descritto a parte, possiamo traversare fino a
Casetta Ciccaglia - Lago delle Vecchie, meta di altri percorsi
presentati.
Al Rifugio Mezzanotte si può anche pervenire in automobile, utilizzando
una stradina che si diparte dalla comunale "Coste-Monte Brunette".
Questa, soprattutto dopo piogge intense, se non è stata oggetto di
attenta e puntuale manutenzione, può risultare piuttosto disagevole ed
anche pericolosa. Ovviamente noi suggeriamo il percorso a piedi qui
proposto.
L'itinerario consigliato, cioè il primo descritto, può essere compiuto
probabilmente anche in rampichino, noi comunque non lo abbiamo
collaudato con tale mezzo e quindi raccomandiamo prudenza e un
preventivo sopralluogo informativo.
L'altro sentiero è certamente poco agevole anche se percorso a piedi,
tanto che ci sentiamo di sconsigliarlo, soprattutto come itinerario
estivo.
Per il ritorno suggeriamo di ripercorre il tracciato di salita, il primo
beninteso, sino al bivio più volte ricordato.
Giunti a questo punto, se volessimo riprendere per intero il primo
itinerario proposto, dovremmo svoltare a destra, attraversare il fosso e
portarci in destra idrografica dello stesso. Invece continuiamo diretti.
Quella che andiamo a percorrere è certamente una vecchia strada di
esbosco in parte "riconquistata" dalla vegetazione.
La seguiamo senza difficoltà, in quanto molto evidente e ben
percorribile.
Ad un certo punto superiamo, lasciandola sempre sulla
nostra sinistra, una piccola edicola di recente fattura, forse un
ex-voto. Continuiamo la nostra discesa.
Ad una svolta notiamo, sulla sinistra, un affioramento roccioso di
calcare ben stratificato, una "bella" piega. Sopra a questa struttura
geologica risale un sentierino che avremo modo di percorrere con
l'itinerario n. 11.
Oggi continuiamo a scendere. In breve ci ritroviamo all'incrocio con la
stradina forestale che ha costituito il nostro primo tratto di percorso.
La prendiamo e ritorniamo al punto di partenza.
In tutto abbiamo impiegato circa 4 ore e 30 minuti,
compresa una sosta ristoratrice. Il dislivello percorso in salita è
di circa 510 m. |
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