|
Leccio |
|
Erba roberta |
|
|
Fissiamo la partenza poco dopo l'abitato di Costa San
Paolo, che dista circa 4 km da Trevi. A Costa San Paolo prendiamo la
strada, sterrata, che prosegue oltre il nucleo abitato e conduce sulla
montagna, proprio a
Casetta Ciccaglia e quindi, con tratti percorribili
con automezzi a quattro ruote motrici, sino a Pettino, nel comune di
Campello sul Clitunno. Usciti dal paese, la seguiamo per circa 200 m. A
destra, approssimativamente alla quota di m 800 s.l.m., prendiamo un
sentierino che procede in leggera discesa, fino alla quota di circa 783
metri s.l.m. All'imbocco del sentiero, sulla sinistra, notiamo una
ceppaia di ippocastano. La mulattiera risale un poco e poi prosegue a
mezza costa, girando intorno a la Cesa. Da qui potremo godere di un
magnifico panorama sull'intera vallata.
:: curiosità naturalistica ::
roverella, cerro,
acero minore,
pino nero, carpino nero, leccio,
ginestra,
caprifoglio, corniolo, pungitopo,
falsa liquirizia (felce
dolce), erba rugginina,
erba ruggine (erba dorata), asplenio maggiore,
fiordalisi stoppione, falsi zafferani,
melampiro,
timo,
elicriso, enula
baccherina, zona del Castanetum, formazione della Maiolica
Procediamo lungo questo sentiero, in leggerissima discesa, sino ad
incontrare sulla destra un bivio evidente (circa a forma di Y). Per riferimento, evidenziamo,
a monte, la presenza di un piccolo "brecciaio" che è seguito da banchi
di grigia roccia calcarea. Prendiamo la deviazione e la seguiamo. Dopo
pochi metri, al bivio successivo ignoriamo il sentiero che scende. In
pratica procediamo risalendo la valle dell'Eremita. Pochi passi e
vediamo, sulla sinistra, dei muretti a secco che proteggono ancora
antichi terrazzamenti. Scendiamo un poco e, sempre sulla sinistra,
troviamo i ruderi della Chiesa di Santa Croce della Valle dell'Aquila e
dell'Eremita (foto ruderi chiesa di Santa Croce 1, 2).
Ritorniamo sui nostri passi, riprendiamo il sentiero principale dal
quale abbiamo deviato per scendere ai ruderi dell'antica struttura e, in
poche centinaia di metri, arriviamo a
Casa dell'Eremita (visibile sulla
sinistra, quota di riferimento circa m 800 s.l.m.). L'ultimo abitante di
questa casa fu certamente
Francesco Marianucci detto "Marchittu" o "Lu
Guerciu", boscaiolo, analfabeta ma conoscitore di lunghi brani dell'Orlando
Furioso, che come da tradizione erano tramandati oralmente tra
pastori. A sua volta rimatore, le sue satire ci sono giunte di terza mano,
ormai incomplete, ma più fonti concordano che le migliori sono tutte in
endecasillabi esattamente come il poema che amava declamare.
Proseguiamo e superiamo un primo ramo montano del Fosso dell'Eremita,
quindi un secondo ed infine giungiamo all'asta principale. Dopo averla
superata (circa 20-25 m), dal sentiero evidente si stacca, sulla
sinistra, una traccia di mulattiera. Si tratta di un possibile
itinerario di salita verso Casetta Ciccaglia, invero molto faticoso, che
descriviamo semplicemente per il fatto che durante una nostra escursione
- dicembre 1995 - lo abbiamo trovato segnalato in rosso e per curiosità
lo abbiamo seguito. Passiamo a descriverlo: procediamo in salita erta,
per tracce molto confuse anche per la successione di tagli del ceduo.
Seguendo i segni rossi si raggiunge un sentiero di nuovo ben evidente.
Lo prendiamo, sempre salendo, a sinistra. Con questa mulattiera
raggiungiamo in breve una strada, la così detta "corta", che da Coste
conduce a Casetta Ciccaglia, con la quale raggiungiamo la nostra meta.
Torniamo ora al sentiero che proponiamo per questo nostro itinerario.
Questo inizia, circa 100 - 110 m dopo il fosso, a sinistra. Dopo circa
50 metri lo abbandoniamo per un altro sentierino che ascende sulla
sinistra di quello appena lasciato. Con quest'ultimo saliamo dapprima
zig - zagando, quindi in direzione E-NE. Dopo circa 240 m il sentiero
pare interrotto da un "masso" o "speroncino roccioso". Giunti sul posto
ci accorgiamo che le tracce proseguono aggirando il sasso e, in breve,
percorsi altri 45-50 m circa, perveniamo ad una carrareccia che possiamo
raggiungere risalendo una ripetta. Come elemento di riferimento
indichiamo un giovane leccio, sperando che i tagli del bosco lo lascino
in posto.
Giunti sulla carrareccia boschiva, prendiamo a sinistra
e ben presto ritroviamo i segni rossi del percorso precedentemente
descritto. Li seguiamo per un tratto. Attraversiamo il fosso e poco
dopo, ad un bivio, prendiamo a destra. Siamo giunti alla quota di circa
m 940 s.l.m. Il sentiero risale ora il pendio quasi parallelamente al
corso d'acqua, quindi lo riattraversa. Saliamo ancora un poco ed
incontriamo un altro tracciato che taglia il bosco e che prendiamo,
verso sinistra, in salita. Di nuovo al nostro cospetto i segni rossi
dell'altro percorso. Il nostro itinerario diviene per un tratto
abbastanza faticoso. Superiamo, o meglio attraversiamo, una piazzola di
una vecchia carbonaia e continuiamo in direzione del fosso.
Lasciata a sinistra un'altra di queste nere piazzole, superiamo nuovamente
il corso d'acqua, ricordando che come quasi tutti i nostri fossi di
montagna anche questo appare quasi sempre asciutto ma può divenire
pericoloso in occasione di forti precipitazioni stagionali.
Proseguiamo e ancora una volta troviamo un segno rosso lungo il sentiero.
L'itinerario in questione coincide da questo punto in poi con quello
sopra indicato e che potremmo definire dei "segni rossi". Con questo
giungiamo alla "corta" che da Coste conduce a Casetta Ciccaglia (o Lago
delle Vecchie). Un piccolo avvertimento: lungo il percorso appena
descritto, che noi consideriamo il vero tratto intermedio del "Sentiero
del Fosso dell'Eremita" per Casetta Ciccaglia, dovremo prestare
attenzione alla presenza di filo spinato che abbonda specialmente verso
valle, salendo.
La "corta" è segnata sulla Carta dei Sentieri del Comprensorio Spoletino,
edita dal Club Alpino Italiano, sez. di Spoleto. Continuando in salita,
raggiungiamo in breve Casetta Ciccaglia (alla quota cartografica di m
1153 s.l.m. - tavoletta I.G.M.).
Il lago è stato recentemente sistemato ed approfondito, nell'ambito dei
progetti volti anche alla prevenzione degli incendi boschivi, dal
Consorzio della Bonificazione Umbra, con sede in Spoleto.
La
Casetta è stata ristrutturata dalla Comunità Montana dei Monti
Martani e del Serano. Si tratta di un immobile di proprietà
dell'Università Agraria di Coste che può essere contattata per
verificare la possibilità di soggiorno nel rifugio. Informazioni in
merito possono essere richieste anche presso la Sezione di Foligno del
C.A.I. (sede in Via Piermarini).
Intorno a Casetta Ciccaglia e sul valichetto sotto il monte Serano, a
monte della strada che parte proprio dal Lago delle Vecchie, troviamo
delle strutture pic-nic, con caminetto, panche e tavolo. Vi sono anche
dei contenitori in legno per i rifiuti: il nostro consiglio, per
garantire la pulizia dei luoghi, è comunque di raccogliere e portare i
rifiuti in città, per gettarli nei cassonetti della nettezza urbana.
Pensiamo ora al ritorno. Suggeriamo di non prendere direttamente la strada
segnata dal Club Alpino, che comunque rappresenta ovviamente un
ulteriore possibile itinerario, né tanto meno la carrabile sterrata che
si utilizza con le automobili.
Proponiamo, invece, il vecchio sentiero di cui sono rimaste, a tratti,
solo poche tracce e che attraversa il bosco ceduo a NNE e NE del Lago
delle Vecchie. Per inciso annotiamo che anche lungo questo percorso si
rinviene un interessante livello fossilifero di Rosso Ammonitico. Il
sentiero che proponiamo, parte direttamente dalla strada principale, a
pochi metri da Casetta Ciccaglia, scendendo sulla sinistra. È dapprima
poco evidente, quindi si segue abbastanza facilmente. Circa alla quota
di m 1076 s.l.m. è presente, anche se non molto visibile, un bivio.
Scegliamo quello che scende in maniera evidente e che ci conduce a la
Cesa, intercettando alla quota di circa m 940 s.l.m. la strada sterrata
principale. Con un altro tratto di sentiero, invero appena una traccia
da seguire a vista, si può evitare anche il successivo tornante dello
stradone e arrivare così alla quota di circa 904 metri s.l.m.
Percorriamo approssimativamente altri 800 m lungo la strada principale e
siamo di nuovo a Costa San Paolo.
In tutto abbiamo superato un dislivello in salita
di circa m 375. Il tempo di percorrenza totale, compresa una sosta
per il pranzo, è di circa 4 ore. |
|
|