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Ranuncolo comune |
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Anemone dell'Appennino |
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Partiamo dal toponimo Casette, facilmente raggiungibile
con strada sterrata dalla località Coste.
Lasciata l'automobile lungo la strada, proseguiamo a piedi lungo la
stessa. Superiamo, lasciandoli a destra, il Piano di Rio Secco (con il
pozzo ed una stalla di recente costruzione) ed alcune aree pic-nic, sino
ad un cancello rudimentale.
Volendo, possiamo scendere direttamente e arriveremo in breve alla Villa
di Rio Secco o Rivo Secco.
Per seguire il nostro percorso, invece, dal cancello di legno prendiamo
subito a destra un sentiero, ora più, ora meno evidente, che risale il
versante settentrionale del Monte Galandino (degli "ometti" di pietra
potranno aiutarci a seguire il giusto cammino). Entriamo nel bosco
sempre seguendone le tracce; attraversiamo un tratto di recente
tagliata, mantenendoci preferibilmente in alto, al margine tra il bosco
e i pascoli sommitali, in direzione dapprima sud sud-ovest e quindi
sud-ovest.
Superiamo così diversi fossati, incontrando sistematicamente nella parte
più alta degli impluvi, all'interno della fascia boscata, il sentiero.
Giungiamo al fosso che fa da confine tra i comuni di Campello e Trevi,
confine reso evidente da una recinzione con filo spinato. La
attraversiamo nel punto più facile, individuabile risalendo leggermente,
e continuiamo al solito ora per sentiero più evidente (nella parte alta
del bosco) ora semplicemente intuendone le tracce (sui pascoli),
mantenendoci sempre in direzione sud-ovest.
Attraversiamo "speroni" pascolivi compresi tra una
fascia di bosco e la successiva sino a raggiungere Fonte Morigo (quota
topografica m 1271 s.l.m.).
La fonte è un pozzo cisterna, con 6 abbeveratoi e l'iscrizione C.A. C.M.
15.11.90.
Di fronte alla fonte notiamo una carrareccia che conduce alla valle di
Pettino. Volendo raggiungere tale località, nel comune di Campello sul
Clitunno, possiamo seguirla. Lasciamo in alto altri abbeveratoi ed una
piccola pozza per l'abbeveraggio del bestiame. Al primo bivio evidente,
prendiamo la strada a monte, superiamo un cancello di legno e
proseguiamo, camminando sempre in una bellissima faggeta. Sopra di noi
rileviamo la presenza di un altro pozzo-conserva con abbeveratoi. Al
bivio successivo possiamo voltare a sinistra e scendere alla strada
detta "Sellanese" (asfaltata), oppure proseguire diritti per arrivare al
centro del paese, presso un famoso ristorante. Dalla "Sellanese",
possiamo egualmente raggiungere, in breve e facilmente, la località
Pettino con le sue frazioni Case Colle, Il Palazzo, Case Castiglioni.
Continuiamo, dunque, lungo il sentiero evidente che
pare rientrare nel bosco e che rappresenta la naturale prosecuzione,
dopo Fonte Morigo, del sentiero con il quale siamo qui giunti. Questo
nuovo tratto che ci apprestiamo a percorrere si sviluppa circa a mezza
costa. Il sentiero in breve rimpicciolisce ed esce sui prati, sempre
mantenendosi approssimativamente alla stessa quota. Dopo averlo seguito
per una decina di minuti circa, incontriamo, poco in basso, una troscia
impermeabilizzata, detta Troscia Forcatura, posta al confine tra i
territori di due comunanze agrarie. Da qui iniziamo a risalire il monte
verso la cresta che raggiungiamo in breve tempo zig-zagando tra piccoli
affioramenti rocciosi, calcarei.
Si tratta della cresta che conduce alla cima di Monte Brunette. Questa
funge non solo da spartiacque ma anche da confine tra i Comuni di
Campello e di Trevi. Al solito, la recinzione con fili spinati indicherà
il confine tra due Comunanze Agrarie, quella di Pettino, da un lato, e
di Coste, dall'altro. Il filo spinato delimita le aree in cui gli utenti
di ciascuna possono esercitare il proprio diritto al pascolo.
Percorriamo le creste verso Monte Brunette, in direzione nord est.
Un'altra troscia sarà visibile sulla sinistra, in basso.
Arrivati ad un crocicchio di recinzioni, che superiamo facilmente con
uno scalandrino di legno, rientriamo nel comune di Trevi e raggiungiamo,
in breve, la sommità del monte. Qui troviamo un riferimento
trigonometrico (quota topografica m 1421 s.l.m.). Abbiamo già superato
il punto più alto della nostra escursione (m 1422 s.l.m. - vedasi
cartina).
Possiamo notare che, superato il crocicchio descritto, su un paletto
della recinzione è visibile una bandierina, a campi rosso-bianco-rosso,
segnavie del C.A.I. Nelle vicinanze, disegnata su un sasso, una freccia
rossa indica la direzione di Pettino. Questa segnaletica è relativa ad
un sentiero riportato sulla carta dei sentieri, realizzata dalla Sezione
di Spoleto del Club Alpino Italiano.
Affacciandoci verso nord, scorgiamo "le Casette" da cui è iniziato
questo facile, interessante itinerario. Le raggiungiamo in breve
scendendo lungo il versante pascolivo. Intercettando e seguendo, in
ultimo, una carrareccia che collega una delle casette alla strada
(sterrata) principale, ritroveremo il punto di partenza di questo
percorso.
In tutto, abbiamo impiegato circa 4 ore di cammino
(compresa una breve sosta ristoratrice) e superato un dislivello in
salita di 250 metri, circa. |
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