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piacevole e curiosa. Un punto di orgoglio per chi ama questo
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L'Italia ha un cuore verde: l'Umbria. L'umbria ha uno
splendido punto panoramico, da dove lo sguardo si perde...
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Il
punto di partenza è fissato a Costa San Paolo. Si consiglia di
parcheggiare fuori dell'abitato.
Per compiere questo percorso si impiegano circa 3 ore e 15 minuti di
cammino. Il dislivello in salita è di circa 510 m.
Un luogo adatto per una sosta è presso la Fonte i Pisciarelli, oppure
presso il Rifugio di Pigge o ancora presso il Rifugio della Montagna di
Campello. Per informazioni sui rifugi ci si può rivolgere alla Comunità
Montana competente per territorio.
Questo percorso è adatto per tutta la famiglia pur risultando piuttosto
lungo se percorso per intero. Limitandolo sino al rifugio Casetta di
Pigge (C. le Fontane), può essere un buon itinerario per iniziare a
portare i bimbi nelle nostre escursioni.
Da Costa Cesaria, così come dal Monte Pradafitta, si gode un bel
panorama sulla valle folignate-spoletina.
Ricordiamo la presenza di un livello fossilifero presso casa
dell'Eremita.
Suggeriamo anche un percorso di circa 3 ore e 30 minuti (con partenza e
ritorno a Costa S. Paolo). Con una parte dell'itinerario n. 8 arriviamo
al Rifugio Casetta di Pigge, quindi con la variante n. 8.1 andiamo a
scoprire i luoghi del romitaggio del Beato Ventura. Ritorniamo, infine,
a Costa S. Paolo con lo stesso itinerario. In alcuni tratti di questo
percorso è necessario porre particolare attenzione, specie se siamo in
compagnia di bambini, in quanto la costa è scoscesa. |
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Cerro |
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Roverella |
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Partiamo da Costa San Paolo (quota di riferimento
cartografico m 747 s.l.m.). Circa 200 metri a monte dell'abitato,
prendiamo il sentiero sulla destra che ci conduce al Fosso dell'Eremita,
seguendo il percorso già descritto con l'itinerario n. 7.
Circa 100-110 m dopo il fosso, raggiunto approssimativamente in 50
minuti di cammino, a sinistra troviamo il sentierino che prosegue verso
Casetta Ciccaglia e che abbiamo descritto nell'itinerario sopra
indicato. Noi invece proseguiamo diretti. In cinque minuti circa
raggiungiamo la strada boschiva per Fonte i Pisciarelli - C. le Fontane.
Prendiamo a destra e superiamo un cancello in pali di legno e filo
spinato (Ricordiamoci sempre di chiudere tutti i passi che apriamo per
superare le recinzioni).
Proseguendo lungo la carrareccia principale, pressoché pianeggiante,
aggiriamo il costone denominato Cesaria e raggiungiamo in breve, circa
20 minuti, Fonte i Pisciarelli (quota m 837 s.l.m. circa). Un'iscrizione
sulla porta di ferro che chiude la sorgente ci indica che si tratta di
acqua potabile (tuttavia non abbiamo dati recenti e quindi assolutamente
attendibili nel merito). Nel bosco, lungo questo sentiero è possibile ammirare il
raro giglio martagone (immagini 1, 2, 3).
Continuiamo lungo la strada. Poco dopo, a valle, sulla destra, notiamo
un serbatoio in calcestruzzo. Proseguiamo e raggiungiamo il Rifugio
Casetta di Pigge (quota di riferimento cartografico m 837 s.l.m.).
Sin qui abbiamo impiegato circa 1 ora e 15 minuti
di cammino, per un dislivello in salita di approssimativamente 90 m. |
:: curiosità naturalistica ::
carpini, roverelle, cerri, corniolo, ginestra, maggiociondolo,
acero montano e
acero minore,
ginepro, cisto, bocca di lupo,
melampiri,
aquilegia,
euforbia spinosa,
eliantemo bianco, eliantemo giallo, giglio di San Bernardo,
verga d'oro, lattaiola, lecceta, erica,
caprifoglio, corbezzolo, erba morella, pino nero, leccio,
fritillaria
Dal Rifugio Casetta di Pigge risaliamo la sterrata, passando attraverso C.
le Fontane, tre-quattro costruzioni montane, tra cui una diruta. La
strada da questo punto non è più transitabile con i mezzi meccanici,
come indicato dalla presenza di un cartello di "Divieto di Accesso", con
la tabella che ci indica che tale divieto è ai sensi delle LL.RR. 49/87
e 11/90.
Proseguiamo con la carrareccia che sale abbastanza dolcemente, oppure
prendendo il sentierino erto che si sviluppa di fronte a noi e che,
comunque, si ricollega alla prima. Attraversiamo il Fosso di San Marco e
continuiamo ad ascendere. Al bivio giriamo a sinistra, in salita. Alla
biforcazione successiva della strada (siamo giunti ad una quota
topografica di circa metri 960-970 s.l.m.) possiamo nuovamente scegliere
tra uno stradellino, pietroso e faticoso, e la via principale che, con
ampio tornante, ci fa superare più agevolmente il dislivello da coprire.
Incontriamo ancora un bivio. In corrispondenza di questo proseguiamo
diritti con la carrareccia. Giungiamo ad un impluvio naturale, ramo
montano di sinistra idrografica dell'asta principale, Fosso di San
Marco.
Prendiamo a sinistra e proseguiamo per circa 320 metri tra brevi salite
e tratti in falso piano. Da questa strada forestale si può godere un
bellissimo panorama della sottostante vallata.
Sulla destra della carrareccia parte un sentierino con direzione di
riferimento SSE e SE. Lo prendiamo. Lungo lo stesso notiamo un albero
sulla cui corteccia sono segnati tre grandi bolli rossi. Aggiriamo la
testata di una vallecola e quindi per un tratto il nostro percorso si
sviluppa in direzione SW. Giungiamo ad una recinzione che segna il
confine tra il Comune di Trevi e quello di Campello e quindi tra due
Comunanze. La superiamo mediante un cancello, realizzato con paletti di
legno e filo spinato, che possiamo raggiungere seguendo verso monte la
recinzione per alcuni metri. La costa rocciosa si presenta arida e ricca
di ginepri.
Continuiamo ancora verso SE, seguendo un sentierino chiaramente
tracciato dal passaggio continuo del bestiame al pascolo. Arriviamo così
ad un piccolo rifugio di pietra, il Rifugio della Montagna di Campello,
posto alla quota di circa m 1160 s.l.m. Poco sotto, alla quota
cartografica di m 1130 s.l.m., troviamo "Il Laghetto" per l'abbeveraggio
del bestiame. Queste strutture fanno parte delle proprietà del Comune di
Campello.
Dal rifugio, a vista o per tracce di sentiero zig-zagante, risaliamo
l'erta finale che ci conduce in breve sulla cima del Monte Pradafitta
(quota topografica di m 1261 s.l.m.). Da questo belvedere i nostri occhi
possono spaziare sull'intera valle folignate - spoletina, oltreché sui
Monti Martani che si ergono al di là della pianura, limitandola ad
occidente.
Dal Rifugio di Pigge abbiamo superato un dislivello
in salita di circa m 420, con un tempo di percorrenza totale,
compresa una sosta ristoratrice, di circa 2 ore. |
Dal Monte Pradafitta, per cresta, possiamo raggiungere
il valico con il Monte Serano e quindi salire sulla cima di quest'ultimo,
costellata di ripetitori radio/televisivi.
In circa 20 minuti di cammino ci possiamo collegare, pertanto, agli
itinerari n. 12.2 e n. 12.3 della traversata (vedasi descrizione), per
compiere una magnifica escursione, peraltro piuttosto lunga e un po'
faticosa.
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Dal Rifugio di Pigge prendiamo la traccia di sentiero
che si snoda verso S e quindi SW, seguendo la dorsale calcarea che si
protende dal rifugetto in direzione del Convento. La vegetazione
arbustiva che si sta sviluppando impedisce a tratti la perfetta visione
del tracciato. Dopo circa 450 metri, giungiamo ad uno sperone roccioso
con un sasso che riporta, dipinta con vernice rossa, una piccola croce.
Intorno i segni inequivocabili dell'incendio che ha distrutto gran parte
del patrimonio boschivo di questa zona. A sinistra dello "scoglio",
posto ad una quota di circa m 795 - 800 s.l.m., cerchiamo di individuare
un sentierino che si spinge, quasi in piano, verso NE, costeggiando la
costa montuosa, in destra idrografica del Fosso di San Marco.
Individuatane la traccia, il sentiero diviene
progressivamente più evidente e in pochi minuti ci conduce ad un antico
eremo di cui si conservano ancora interessanti vestigia. Più
precisamente, per raggiungere l'antico luogo di culto, arrivati ad un
bivio, dobbiamo scendere un poco, ponendo attenzione in tutta la zona,
specie se con noi ci sono dei bambini, in quanto la pendice montuosa è
assai scoscesa. All'eremo si accede con 5 piccoli gradini; alzando gli
occhi possiamo osservare una moderna immagine del Beato, a figura
intera: un bassorilievo su lastra grigia. Dell'antica struttura è ancora
ben evidente, sulla destra, una porzione della bassa volta.
Torniamo indietro e ripercorriamo il cammino compiuto sino al già
ricordato bivio.
Da qui prendiamo verso destra. In breve ci troviamo
alla base di una parete rocciosa, con strati sottili assai fratturati.
Questa si presenta un poco incavata e porta ancora i segni di due fori
dove, probabilmente, si inserivano i pali che reggevano il tetto e la
struttura della capanna ove soggiornarono gli eremiti. Ancor meno di un
antro. Proseguiamo con questo sentierino verso settentrione finché non
svolta a sinistra, inerpicandosi ripidamente. Noi invece proseguiamo
dritti ed in breve raggiungiamo un'evidente strada forestale. Se la
prendiamo a sinistra, ci ritroviamo in breve al rifugio dell'Università
Agraria di Pigge. Se voltiamo a destra, superiamo un primo impluvio
naturale, pervenendo, quindi, al fosso principale, denominato di San
Marco. Scendiamo ripidamente lungo l'alveo e, con un dislivello in
discesa di circa 90 metri, percorso in meno di 10 minuti,
raggiungiamo la Sorgente di San Marco (posta circa alla quota di m 725
s.l.m.). L'opera di captazione, che evidenzia esternamente un recente
restauro, è posta all'incrocio tra il corso d'acqua ed una stradina
sterrata.
Proseguiamo lungo la strada sterrata e, in poco tempo,
raggiungiamo il percorso già descritto con l'itinerario 1. Lo potremo
seguire sino al paese di Pigge o, volendo, sino a Bovara, Trevi, Torre
di Matigge.
Avendo a disposizione un tempo di circa 3 ore e 30 minuti, suggeriamo di
partire dall'abitato di Costa San Paolo e seguire l'itinerario n. 8 sino
al Rifugio di Pigge. Quindi di proseguire con la variante n. 8.1 fino al
sasso del Beato Ventura e ai luoghi del suo romitaggio; infine di
scendere alla Sorgente di San Marco e di tornare a Costa San Paolo,
ripercorrendo a ritroso il cammino appena compiuto. |
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Dal rifugio Casetta di Pigge andiamo in discesa lungo
la sterrata. Una deviazione a sinistra ci consente di raggiungere un
altro dei piccoli invasi artificiali realizzati dal Consorzio della
Bonificazione Umbra di Spoleto, nell'ambito della campagna contro gli
incendi boschivi.
Ritornati sulla strada principale, continuiamo a discendere. Dopo
900-950 m circa dal rifugio, raggiungiamo il bivio con il sentiero per
S. Arcangelo, che si snoda alla destra della strada principale. Noi,
invece, continuiamo per questa in discesa. Da qui il nostro cammino
viene a coincidere esattamente con quello descritto nell'itinerario 1,
fino a Pigge o, volendo, sino a Bovara, Trevi, Torre di Matigge.
In alternativa possiamo anche scegliere di girare verso destra per S.
Arcangelo, raggiungere l'antica chiesa e con l'itinerario n. 9, percorso
in senso contrario rispetto a quanto descritto in questa nostra guida,
ritornare a Costa San Paolo. |
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